Città al voto, Toscana al bivio
Pisa, Siena, Massa: il centrodestra a trazione leghista tenta la spallata decisiva al Pd
Oltre 240 mila toscani al voto oggi per sei ballottaggi che possono cambiare il volto politico della regione. C’è infatti la possibilità di uno storico sorpasso, quello del centrodestra ai danni del centrosinistra. Si vota in tre capoluoghi, Pisa, Siena e Massa, e a Pietrasanta, Campi Bisenzio e Pescia. Se il centrodestra conquisterà almeno due delle tre grandi città, per la prima volta nella storia il centrosinistra non avrà più la maggioranza dei capoluoghi di provincia. Seggi elettorali aperti dalle 7 alle 23, poi lo spoglio.
Sei sfide e una giornata che può cambiare il volto politico della Toscana. Perché se nei ballottaggi di oggi il centrodestra riuscirà a strappare a Pd e alleati Pisa, Siena e Massa o anche solo due di queste città, per la prima volta nella storia la maggioranza dei capoluoghi toscani non sarà governata dal centrosinistra. Per questo la linea Maginot dei Democratici è mantenere la guida di almeno due capoluoghi su tre e quella di Campi Bisenzio, altro Comune al voto così come Pietrasanta e Pescia. Il centrodestra, trainato dai risultati della Lega, ha dalla sua l’entusiasmo di chi può centrare una tripletta inimmaginabile fino a pochi mesi fa: non a caso Matteo Salvini ha scelto di chiudere la campagna elettorale in Toscana, con l’obbiettivo di dare l’ultima spinta alla coalizione e di intestarsi in toto le eventuali vittorie. Vista l’occasione storica, perdere in tutti e tre i capoluoghi sarebbe per Carroccio e alleati una delusione, e conquistarne uno solo una vittoria un po’ mutilata.
Pisa
Al primo turno Michele Conti del centrodestra ha preso 457 voti in più di Andrea Serfogli del centrosinistra, che per il ballottaggio si è apparentato con la lista di Antonio Veronese, ex presidente di Confesercenti (2.549 voti al primo turno) e un’altra lista civica. Per Serfogli, oltre a big del Pd come Veltroni, Gentiloni e Martina, si è speso molto anche l’ex sindaco Paolo Fontanelli di LeU. Basterà al Pd l’appello al fronte anti-Lega per spuntarla? Conti non ha fatto apparentamenti, segno che sente il vento in poppa e che i partiti che lo sostengono non vogliono cedere seggi ad altre liste. Avrà però il sostegno della lista civica di Raffaele Latrofa, area centrodestra (2.743 voti).
Siena
Il sindaco uscente Bruno Valentini, che al primo turno ha preso il 27,4% contro il 24,2 dell’avversario di centrodestra Luigi De Mossi, può contare sull’apparentamento con la lista di Pierluigi Piccini (5.600 consensi). De Mossi non ha chiuso apparentamenti formali, ma ha incassato parecchi endorsement, suggellati da foto con stretta di mano: dal civico Massimo Sportelli alla lista di David Chiti, provenienza Pd.
Massa
Due incognite nella sfida che vede contrapposti il sindaco Alessandro Volpi del centrosinistra (33,9% al primo turno) e Francesco Persiani del centrodestra (28,2%). Cosa faranno i 5.300 elettori che il 10 giugno hanno votato i Cinque Stelle? Il Movimento non ha dato indicazioni di voto e si è molto arrabbiato per la tesi di Volpi secondo cui l’elettorato Cinque Stelle sia «prevalentemente di sinistra». E come voteranno i 4.600 elettori del civico Sergio Menchini? Lui ha detto di essere «per la discontinuità», un messaggio contro Volpi, ma precisando che si tratta di «una posizione personale».
Campi
Tanti gli appelli al voto per Emiliano Fossi, sindaco uscente sostenuto da Pd e liste civiche: dalla consigliera regionale renziana Monni ai sindaci di Sesto e Calenzano Falchi e Biagioli, entrambi di LeU, fino ad arrivare all’avversario Adriano Chini, che pur continuando ad attaccarlo ha dichiarato che voterà per Fossi in funzione anti Lega. Il susseguirsi di endorsement per Fossi rivela la grande (e inconfessata) paura di Pd e sinistra: la vittoria di Maria Serena Quercioli, candidata civica del centrodestra, rappresenterebbe la prima porta aperta da Lega e alleati nella rossa Piana.
Pietrasanta
Alberto Giovannetti, candidato del centrodestra, ha chiuso il primo turno davanti al rivale Ettore Neri del Pd per 770 voti. Nessun apparentamento, ma Daniele Mazzoni, terzo classificato il 10 giugno con la sua lista civica, appoggerà Giovannetti mentre Sinistra per Pietrasanta sosterrà Neri.
Pescia
Nessun apparentamento neanche per Oreste Giurlani, ex sindaco Pd dimessosi l’anno scorso dopo essere stato indagato per peculato e traffico di influenze, e Francesco Conforti del centrodestra. Il Pd è rimasto fuori dal ballottaggio e non si schiera.