I dieci del Fiorino d’oro a San Miniato
Dall’Att alla Maraini, cerimonia con vista sulla città. E la medaglia del Millenario a Nardella
Una cerimonia suggestiva, davanti al panorama più bello di Firenze, con alle spalle la basilica di San Miniato che celebra i suoi mille anni. Come lo scorso anno sono state dieci le persone e associazioni premiate con il Fiorino d’oro, la massima onorificenza della città (assegnata a chi si è distinto nell’impegno e amore per Firenze) e il palcoscenico, in onore al suo Millenario, è stata una delle chiese simbolo di Firenze, dove il sindaco Dario Nardella ha consegnato i Fiorini e le pergamene con la motivazione. «Il Fiorino d’oro è un riconoscimento prestigioso e ambito, un legame tra la città e chi lo riceve, fiorentini e non, e per la prima volta lo assegniamo qui a San Miniato, tanto amata dal sindaco Giorgio La Pira che vi veniva per ammirare la “seconda Gerusalemme”; per rendere omaggio ai mille anni di un simbolo della cristianità e di Firenze, dono di memoria religiosa, ecclesiastica e civile e di bellezza. Il Fiorino è anche un impegno per chi ama Firenze e affinché faccia di più perché la città cresca e sia una comunità unita».
Prima della premiazione un fuori programma, applauditissimo: l’abate Bernardo Gianni ha consegnato al sindaco la medaglia d’argento del Millenario della basilica. «Sono felice della scelta del sindaco, un evento che arriva alla fine di una giornata di festa iniziata con i canti gregoriani e che con questo Fiorino spalanca ancora di più le porte a tutta Firenze. Firenze non può essere senza San Miniato e San Miniato non può essere senza Firenze». Nardella, aiu- Nazionale di Firenze, dove era entrato nel gennaio del 1984, giovane laureato in logica, una tesi in meccanica quantistica, un’intelligenza arguta che non perdeva un colpo e riusciva sempre a trovare la battuta che ti faceva ridere di cuore, ma anche riflettere. Intelligente e sornione, seduto alla sua scrivania, il giornale sempre a portata di mano (ma per lui era fonte di informazione vera) lo ricordo così Piero. Come tato dal «presentatore» Tiberio Timperi, ha premiato, in odine rigorosamente alfabetico l’Associazione Toscana Tumori, che fa volontariato e assiste gratuitamente i malati, con il suo presidente Giuseppe Spinelli; Caterina Bellandi del taxi Milano 25, che ricordo i suoi pranzi con Hendel da Donatello, al Panino Bomba. Andavano lì a prendere ispirazione da quella fiorentinità verace che non c’è più. Donatello ci ha lasciato da anni, Piero e Paolo invece non hanno mai smesso di ispirarsi a vicenda per quel calembour di battute che riuscivano a mettere nero su bianco negli spettacoli di Hendel. Mercatoni Pravettoni è stata anche una sua invenzione. da anni accompagna in ospedale i bambini; Marco Bizzarri, presidente e ceo della maison di moda Gucci («lo ritiro volentieri a nome dei 13.000 addetti di Gucci nel mondo, dei 2.000 di Firenze, dei 900 nuovi assunti di cui siamo felici; e ringrazio l’amministrazione cittadina per averci tolto ogni ostacolo», ha detto); Roberto Casamonti fondatore della Galleria Tornabuoni di Firenze, che ha aperto al pubblico la sua raccolta di arte contemporanea; la Compagnia dei Babbi Natale, che promuove azioni a sostegno di chi soffre con il presidente Roberto Giacinti; Gianni De Magistris, ex campionissimo ed allenatore di pallanuoto; il Festival delle religioni con l’organizzatrice Francesca Campana Comparini; la Fondazione Ant, che assiste a casa i malati di tumore e fa prevenzione oncologica gratuita rappresentata dal delegato per la Toscana Simone Martini; la scrittrice e giornalista Dacia Maraini; infine Unicoop Firenze e la «Fondazione Il Cuore si scioglie», con la presidente Daniela Mori.