Prostitute di nuovo in strada E Palazzo Vecchio pensa a un’ordinanza bis
Venerdì notte erano 23 sulla strada Peretola-viale Redi
Ragazze a bordo strada, auto che si fermano, sportelli che si aprono e che si chiudono: a quattro mesi dallo stop alle norme che consentivano l’arresto dei clienti delle prostitute, le notti di Novoli sono tornate indietro di un anno. Senza l’ordinanza che era stata in vigore da settembre 2017 allo scorso marzo, è una parata di prostitute lungo viale Guidoni, viale Forlanini, viale Redi. Tutte ragazze giovanissime, molte africane, ma anche slave, sudamericane. In un solo passaggio ne abbiamo contate 23. Così l’ordinanza potrebbe tornare in vigore prima della fine dell’estate.
È notte fonda, sul controviale Guidoni, subito dopo l’incrocio con via Mugello, la prima ragazza. Non ha più di 20 anni. Poi un’altra e subito prima di via della Torre degli Agli, due giovani che aspettano assieme. Una macchina si ferma, parte la contrattazione. E per sorpassare il mezzo in sosta, la seconda giovane si mette in mezzo alla carreggiata, allarga le braccia e cerca di fermarci. Sul controviale opposto, ce ne sono altre, un capannello di ragazze che chiacchierano nell’attesa. La sfilata continua davanti al polo universitario delle Scienze sociali, e ancora in viale Forlanini dove una sudamericana ad ampi gesti «saluta» chi passa. Una prostituta cammina dentro la rotonda di Novoli, pur di trovare un cliente rischia di farsi investire. E la parata riparte in viale Redi.
«Con l’ordinanza erano calate, ma ora sono tornate più di prima», denuncia Carmelo Marchesi del comitato Novoli. Che racconta che, una volta assieme, clienti e prostitute consumano in via della Torre degli Algli o dietro il bagno di via Giardino della Bizzarria. «La mattina troviamo fazzoletti e preservativi ovunque». Anche ieri mattina Marchesi «per l’ennesima volta» è andato dai vigili di quartiere per denunciare la nuova invasione della prostituzione: «Tutte le sere è la stessa storia».
Lo scorso marzo il sindaco Dario Nardella aveva sospeso la sperimentazione di sei mesi delle norme, legate al decreto Minniti sulla sicurezza, che consentivano di arrestare i clienti delle prostitute («Sono diminuite, non serve prolungarla» disse Nardella): le denunce erano state 27. Ma a maggio l’assessore alla sicurezza Federico Gianassi annunciò l’inizio di un nuovo monitoraggio sulla prostituzione. «Almeno due mesi. Verificheremo se il fenomeno è in crescita, abbiamo nuovamente la possibilità di adottare l’ordinanza». Ora, da Palazzo Vecchio fanno sapere che il monitoraggio andrà avanti almeno per un altro mese, poi le norme Minniti potrebbero tornare in vigore. Forse anche prima della fine dell’estate. Il nodo, per il Comune, è tutto giuridico: l’ordinanza può essere emanata solo per ragioni «contingibili e urgenti». Quindi il monitoraggio è necessario per giustificarla. Il paradosso è che una volta in vigore, se funziona e allontana la prostituzione, l’ordinanza resta senza causa motivante e deve essere di nuovo sospesa.