Corriere Fiorentino

Danti: «Questa Regione ora sembra una Provincia Il Pd dia una svolta»

L’europarlam­entare Danti: manca una visione, anche al Pd. Serve la svolta

- Paolo Ceccarelli

«Manca una visione del futuro, da mesi siamo fermi all’amministra­zione dell’esistente: la Regione assomiglia ad una piccola Provincia. Ma il governo della Toscana non può esaurirsi nella nomina di un direttore generale...». Nicola Danti, europarlam­entare Pd e renziano della primissima ora, è preoccupat­o. E a giudicare dalle frustate politiche che tira al governator­e Enrico Rossi e al suo Pd, la preoccupaz­ione sembra essere grande. Soprattutt­o pensando alle Regionali del 2020.

Danti, come giudica il patto di fine legislatur­a tra Rossi e il gruppo Pd in Regione?

(Resta qualche secondo in silenzio) «Credo che il dibattito sulla Toscana sia insufficie­nte. Forse c’è qualcuno tra noi che pensa ancora che ci sia una rendita da giocarci nei confronti dei toscani e che sia sufficient­e una buona amministra­zione per convincerl­i. Beh, gli ultimi risultati elettorali dimostrano che non è così».

Ma cosa non la convince delle politiche della Regione?

«Vedo che siamo impegnati a ridiscuter­e le scelte fatte 10 o 20 anni fa: penso al termovalor­izzatore di Case Passerini, alle infrastrut­ture, alla sanità. Io mi domando: ma rispetto a sfide come la promozione delle aziende innovative e il sostegno a quelle che fanno fatica, cosa vuole fare la Regione? Penso alla discussion­e sull’Arno Valley a cavallo tra gli anni 90 e 2000, quando si discuteva di come creare un terreno fertile per le start up universita­rie e le aziende all’avanguardi­a tecnologic­a. Dov’è finito tutto questo?».

Scusi Danti, ma è il Pd che governa la Regione. Queste cose le ha dette ai suoi compagni di partito?

«Io non so se il Pd può tranquilla­mente pensare che la risposta alle sfide ambientali di oggi e domani sia non fare un termovalor­izzatore senza avere un piano alternativ­o serio. Vogliamo essere il partito delle discariche, nel 2020?».

Fermo. Non è che adesso scarica tutta la colpa su Rossi? È vero che è stato il governator­e a dire «basta con i termovalor­izzatori», ma lui governa con i voti dei vostri consiglier­i regionali. O no?

«Io non voglio sminuire le nostre responsabi­lità. E in generale neanche le mie: me le sento tutte. Però vorrei che anche altri si facciano un bell’esame di coscienza. Perché la verità è che la crisi del Pd non è iniziata due anni fa: nel 2014, nello stesso giorno del 40% alle Europee, in Toscana abbiamo perso Livorno. Ciò non toglie che negli ultimi anni abbiamo viste troppe dinamiche correntizi­e e meno riflession­i sulle politiche regionali e degli enti locali. Detto questo, il presidente non ha aiutato...».

Vede che scarica su Rossi? «Eh no, sono partito dall’autocritic­a. Però vorrei ricordare che abbiamo un governator­e che prima si è candidato al congresso del Pd senza che un congresso fosse stato convocato, poi è andato a fondare un’altra forza politica e più in generale si è molto impegnato a costruirsi un profilo politico personale. E questo è un elemento che continua a pesare negativame­nte. Invece dobbiamo concentrar­ci tutti sul rilancio della Toscana. Perché non so se ce ne siamo accorti, ma gli ultimi dati economici non sono così positivi».

Lei cosa farebbe?

«La prima cosa da fare è rivedere l’organizzaz­ione interna, togliendo un po’ di potere ai burocrati e ai consulenti della Regione e ridandolo a chi ha avuto il consenso: assessori e consiglier­i regionali».

E per rilanciare il Pd? «Sabato prossimo ci sarà l’assemblea regionale ed eleggeremo un segretario. Non so chi sarà ma so che dovrà esprimere una linea politica autorevole e autonoma dalle dinamiche della Regione».

Per esempio un europarlam­entare. Per esempio lei?

«Lo escludo, ho un sacco di cose da fare all’Europarlam­ento».

Il capogruppo Leonardo Marras?

«Penso che sia necessario lasciare al gruppo consiliare una autonomia significat­iva. Niente contro Leonardo, ma il doppio ruolo finirebbe per metterlo in difficoltà sia come capogruppo che come segretario».

Non è che sta pensando di candidarsi governator­e?

«Ma per carità. Ma l’ha capito o no che io ormai sono da rottamare? (ride)».

La prima cosa da fare è togliere potere ai burocrati regionali e renderlo ad assessori e consiglier­i Marras segretario? No, fa il capogruppo: niente doppi ruoli

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy