Danti: «Questa Regione ora sembra una Provincia Il Pd dia una svolta»
L’europarlamentare Danti: manca una visione, anche al Pd. Serve la svolta
«Manca una visione del futuro, da mesi siamo fermi all’amministrazione dell’esistente: la Regione assomiglia ad una piccola Provincia. Ma il governo della Toscana non può esaurirsi nella nomina di un direttore generale...». Nicola Danti, europarlamentare Pd e renziano della primissima ora, è preoccupato. E a giudicare dalle frustate politiche che tira al governatore Enrico Rossi e al suo Pd, la preoccupazione sembra essere grande. Soprattutto pensando alle Regionali del 2020.
Danti, come giudica il patto di fine legislatura tra Rossi e il gruppo Pd in Regione?
(Resta qualche secondo in silenzio) «Credo che il dibattito sulla Toscana sia insufficiente. Forse c’è qualcuno tra noi che pensa ancora che ci sia una rendita da giocarci nei confronti dei toscani e che sia sufficiente una buona amministrazione per convincerli. Beh, gli ultimi risultati elettorali dimostrano che non è così».
Ma cosa non la convince delle politiche della Regione?
«Vedo che siamo impegnati a ridiscutere le scelte fatte 10 o 20 anni fa: penso al termovalorizzatore di Case Passerini, alle infrastrutture, alla sanità. Io mi domando: ma rispetto a sfide come la promozione delle aziende innovative e il sostegno a quelle che fanno fatica, cosa vuole fare la Regione? Penso alla discussione sull’Arno Valley a cavallo tra gli anni 90 e 2000, quando si discuteva di come creare un terreno fertile per le start up universitarie e le aziende all’avanguardia tecnologica. Dov’è finito tutto questo?».
Scusi Danti, ma è il Pd che governa la Regione. Queste cose le ha dette ai suoi compagni di partito?
«Io non so se il Pd può tranquillamente pensare che la risposta alle sfide ambientali di oggi e domani sia non fare un termovalorizzatore senza avere un piano alternativo serio. Vogliamo essere il partito delle discariche, nel 2020?».
Fermo. Non è che adesso scarica tutta la colpa su Rossi? È vero che è stato il governatore a dire «basta con i termovalorizzatori», ma lui governa con i voti dei vostri consiglieri regionali. O no?
«Io non voglio sminuire le nostre responsabilità. E in generale neanche le mie: me le sento tutte. Però vorrei che anche altri si facciano un bell’esame di coscienza. Perché la verità è che la crisi del Pd non è iniziata due anni fa: nel 2014, nello stesso giorno del 40% alle Europee, in Toscana abbiamo perso Livorno. Ciò non toglie che negli ultimi anni abbiamo viste troppe dinamiche correntizie e meno riflessioni sulle politiche regionali e degli enti locali. Detto questo, il presidente non ha aiutato...».
Vede che scarica su Rossi? «Eh no, sono partito dall’autocritica. Però vorrei ricordare che abbiamo un governatore che prima si è candidato al congresso del Pd senza che un congresso fosse stato convocato, poi è andato a fondare un’altra forza politica e più in generale si è molto impegnato a costruirsi un profilo politico personale. E questo è un elemento che continua a pesare negativamente. Invece dobbiamo concentrarci tutti sul rilancio della Toscana. Perché non so se ce ne siamo accorti, ma gli ultimi dati economici non sono così positivi».
Lei cosa farebbe?
«La prima cosa da fare è rivedere l’organizzazione interna, togliendo un po’ di potere ai burocrati e ai consulenti della Regione e ridandolo a chi ha avuto il consenso: assessori e consiglieri regionali».
E per rilanciare il Pd? «Sabato prossimo ci sarà l’assemblea regionale ed eleggeremo un segretario. Non so chi sarà ma so che dovrà esprimere una linea politica autorevole e autonoma dalle dinamiche della Regione».
Per esempio un europarlamentare. Per esempio lei?
«Lo escludo, ho un sacco di cose da fare all’Europarlamento».
Il capogruppo Leonardo Marras?
«Penso che sia necessario lasciare al gruppo consiliare una autonomia significativa. Niente contro Leonardo, ma il doppio ruolo finirebbe per metterlo in difficoltà sia come capogruppo che come segretario».
Non è che sta pensando di candidarsi governatore?
«Ma per carità. Ma l’ha capito o no che io ormai sono da rottamare? (ride)».
La prima cosa da fare è togliere potere ai burocrati regionali e renderlo ad assessori e consiglieri Marras segretario? No, fa il capogruppo: niente doppi ruoli