I silenzi sul muretto e un bacio in spiaggia
Antonio: «Il nostro primo incontro fu poco piacevole per lei: undici anni fa avevamo 15 anni e Giorgia se ne stava appollaiata su muretto del lungomare. Mi piacque il modo in cui non spiccicava parola. Cominciai ad importunarla e ho continuato con amore fino ad oggi. L’amore però non è venuto subito. In un primo momento, col fatto che non mi rispondeva e sembrava seriamente scocciata, credetti di odiarla. Per cui in realtà ci fu una pausa di tre anni, nel tentativo di dialogo. Ma poi, durante una nuova estate, iniziammo a uscire come amici, mi accorsi che quando voleva parlava, sia pure con moderazione, e a un certo punto qualcosa cambiò. È difficile capire cosa. Sentivo il forte desiderio di prendermi cura di lei, ero attratto dal suo sorriso e dalla costellazione di lentiggini che lo circonda. La guardavo con passione e lei non diceva niente: silenzio assenso, pensai. Un pomeriggio le confessai i miei sentimenti. Quella notte, appena uscito dal bar in cui lavoravo, mi disse che ci aveva pensato su e la risposta era no. Allora cercai il modo più saggio di reagire e le tirai addosso una brioche. Poi però ci baciammo in riva al mare sotto il cielo stellato e senza dirci niente capimmo tutto ciò che c’era da capire. Ma era solo la punta dell’iceberg. All’inizio ero attratto dal suo carattere solare e schivo, dalla sua dolcezza e dalla sua freddezza, caratteristiche contrastanti ma coesistenti. Durante gli anni ho potuto scavare nel suo carattere e capire che sotto la scorza enigmatica c’è una ragazza che vuole solamente essere amata e che può dare amore con semplicità». Giorgia: «Aggiungo solo che all’epoca del nostro primo incontro sul muretto ero molto timida, più di adesso. Lui voleva parlare a tutti i costi e non capivo perché, poi ci si mise anche suo cugino: pure lui voleva parlare. Due maniaci del dialogo. Sono scappata. Avevo capito che Antonio era un rompiscatole di prima scelta ma poi siamo diventati inspiegabilmente amici. L’estate di tre anni dopo continuavo a parlare poco ma ci scambiavamo continui sms senza dire praticamente nulla: era il segno di qualcosa. Quando lo rifiutai perché pensavo di non essere pronta e lui mi lanciò la brioche pensai che fosse finita prima di cominciare e allora sentii per la prima volta nella mia vita quella famosa sensazione delle farfalle nello stomaco. Raccolsi la brioche. Andammo sul mare per parlare e stavolta fu lui a stare zitto: un fenomeno bello e inquietante. Tacque fino a che non lo baciai. Ho fatto bene. Come rompiscatole è dolce, sensibile, generoso, sempre pronto a rassicurarmi arginando le mie mille ansie, paranoie e fobie, Mi fa ridere, mi fa piangere, è serio, è sciocco, è tutto».