E Pioli: «Serve più qualità, non dobbiamo avere fretta»
La seconda amichevole in ritiro finisce 17-0 (tripletta di Simeone): «I giovani? Li stiamo valutando»
«Dobbiamo divertirci in campo, come facevamo quando giocavamo per strada o nel campetto sotto casa». È questa la filosofia con cui Stefano Pioli vuole affrontare la prossima stagione. L’allenatore a metà ritiro è soddisfatto dei suoi giocatori.
L’amichevole contro il Borgo finisce 17-0. Spiccano Simeone e Vlahovic, autori di una tripletta a testa, ma hanno ben figurato anche Dabo e il nuovo arrivato Hancko. Al valore dell’avversario non hanno pensato nemmeno i millesettecento tifosi che hanno seguito la seconda amichevole della Fiorentina a Moena. La sfida è a senso unico, ma è utile alla squadra per trovare continuità sul campo. I titolari infatti sono stati gli stessi della prima gara di pochi giorni fa, un modo per proseguire la preparazione per il preliminare di Europa League in programma fra una decina di giorni. «È una situazione che vivo con serenità. Ci meriteremmo l’Europa per il lavoro che abbiamo fatto lo scorso anno e per la serietà della nostra società».
Un elogio alla famiglia Della Valle che l’allenatore si aspetta nel ritiro, magari nei giorni finali. «Li ho sentiti quando ci siamo ritrovati a Firenze, mi auguro di vederli quassù». Intanto si è aggregato al gruppo il difensore Federico Ceccherini, alternativa ai difensori centrali. «Lo abbiamo seguito a lungo, è affidabile ed ha buona esperienza da centrale. L’ho visto subito attento e motivato». Pioli lavora con gli uomini a disposizione, in attesa che il mercato definisca la rosa. «Prima arrivano i giocatori e meglio è per ciò che devo fare. Ce ne servono alcuni in grado di alzare il nostro livello quindi non dobbiamo avere fretta».
La stessa cosa dovrà farla Federico Chiesa, autore di una partita di buon livello. «Lo scorso anno ha segnato sei gol, ne deve fare di più. E poi deve migliorare senza palla: se ci riuscirà diventerà irresistibile». Nel frattempo Pioli insiste sul modulo scelto (il 43-3), confermando Milenkovic («ai mondiali è cresciuto ancora») come terzino destro e lavorando sui principi e gli automatismi del gioco. Inoltre tiene alta la soglia di attenzione sui giovani: l’obiettivo è capire se qualcuno di loro potrà rimanere con la prima squadra. «Stiamo valutando Vlahovic, Graiciar e Sottil, ma non dobbiamo mettere troppa pressione. Quando Chiesa rimase in prima squadra, in pochi avrebbero scommesso che diventasse così forte». Il modello da seguire è Federico, i più giovani sono avvisati.