Segregata e violentata per 24 ore
Trentadue anni, abusata dall’ex. Liberata dai poliziotti grazie alle tracce del cellulare
In balia dell’ex fidanzato, segregata per 24 ore, picchiata, violentata, minacciata con una pistola, fatta ubriacare per perdere i sensi. La giovane marocchina di 32 anni è stata salvata dalla Polizia, dopo la denuncia di scomparsa del fratello. Il segnale del suo cellulare è stato seguito fino all’appartamento di Careggi, dove l’hanno trovata esanime. L’uomo, magrebino, con precedenti penali, è stato arrestato e per la ragazza è stato attivato il codice rosa.
Un giorno e una notte in balia dell’ ex fidanzato. Sequestrata, picchiata, umiliata e violentata fino a quando finalmente i poliziotti l’hanno salvata, grazie alla localizzazione del suo cellulare che li ha condotti nella zona di Careggi.
C’è un lieto fine per la ragazza marocchina, 32 anni, da tempo in Italia: lividi e contusioni guariranno in sette giorni, per rimarginare le ferite psicologiche e superare la paura invece occorrerà molto più tempo. Per lei è stato attivato il Codice Rosa, che garantisce alle vittime di violenza, già dall’accoglienza al pronto soccorso, un percorso protetto di cura e ascolto con personale specializzato. Per lui, marocchino di 32 anni, è scattato il fermo con l’accusa di sequestro di persona, violenza sessuale lesioni personali e minacce aggravate dalla crudeltà.
Il nordafricano, senza permesso di soggiorno, con precedenti per reati contro il patrimonio e stupefacenti e sotto inchiesta per un tentato omicidio, risalente al 2010, resta a Sollicciano in attesa della convalida del fermo. A far scattare le indagini, venerdì pomeriggio, intorno alle 13, è una chiamata al 113 del fratello della giovane. L’uomo è molto preoccupato: la sorella è uscita giovedì sera, intorno alle 20, ma non è più rientrata e non sa dove si trovi. Gli investigatori non perdono tempo e avviano gli accertamenti per risalire all’ultima cella agganciata dal cellulare della ragazza. Localizzano il telefonino nel quartiere di Careggi e risalgono tempestivamente anche all’abitazione del marocchino. Quando gli agenti, intervenuti con due pattuglie, bussano alla porta dell’uomo, non ottengono però alcuna risposta. Sono pronti a fare irruzione nell’appartamento, quando il maghrebino si affaccia da una piccola finestra e risponde in maniera vaga e confusa alla domanda su chi fosse insieme a lui. I poliziotti entrano in casa e su un soppalco trovano la ragazza, sotto choc, ferita al volto.
«Portatemi via», supplica la donna e ringrazia i poliziotti per aver messo fine a quell’incubo e averle salvato la vita. Poi racconta le terribili ore vissute alla mercè dell’ ex fidanzato. La sera prima, era uscita per fare una passeggiata. Ma mentre camminava è stata avvicinata dall’uomo che le avrebbe puntato contro una pistola, per intimarle di non urlare e chiedere aiuto. Per costringerla a seguirlo a piedi fino al suo appartamento, l’avrebbe poi afferrata per i capelli. E una volta in casa, dopo averle preso il cellulare e tolto la sim, l’avrebbe ripetutamente picchiata e violentata. Schiaffi e pugni alla schiena e sul viso. Insulti e minacce. Lei lo ha supplicato di lasciarla andare, poi ha provato anche a divincolarsi da quegli abbracci rubati.
«Tutto inutile» ha ripetuto in lacrime agli agenti. Per vincere le sue resistenze, lui l’avrebbe costretta anche a bere della birra. E poi altre botte e insulti. Nessuno, ha raccontato la donna, poteva ascoltare i suoi lamenti, né le sue preghiere. Era sola. Per tutta la notte, ha spiegato agli investigatori, è rimasta prigioniera in quella casa, assillata dalla paura di morire, finché alla fine, stremata e impaurita, si è addormentata. Al risveglio, lei ha chiesto ancora una volta all’uomo di essere rimessa in libertà. La risposta non sarebbe cambiata: ancora insulti e ancora con schiaffi, calci e pugni e nessuna possibilità di essere lasciata libera. Ma tutto è cambiato di colpo quando la polizia si è presentata, ha bussato alla porta e poi finalmente l’ha trovata per riconsegnarla alla sua vita e per mettere finalmente fine a un incubo impossibile da dimenticare.
A Careggi
Le forze dell’ordine hanno trovato la donna sotto choc e ferita al volto