Esami fino alle 24 per sfoltire le liste d’attesa
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Accordo con i medici, a settembre le liste degli ambulatori aperti
L’obiettivo minimo è avere ambulatori sempre aperti fino alle otto di sera, dal lunedì al venerdì, oltre al sabato mattina. Ma l’accordo sulla sanità raggiunto tra Regione e sindacati dei medici apre alla possibilità di aperture straordinarie fino alla mezzanotte e anche il sabato pomeriggio. La giunta regionale, dopo aver finanziato con 10 milioni un piano di abbattimento delle liste d’attesa sulle visite e la diagnostica, ha firmato l’intesa con i sindacati sui compensi che i medici percepiranno per l’«attività aggiuntiva»: si tratta di una forma di libera professione molto simile agli straordinari, che consentirà di aumentare il numero delle ore di ambulatorio e di uso delle macchine diagnostiche. Per i pazienti non si tratterà di intramoenia, ma di prestazioni prenotabili col Cup. Due settimane fa, il governatore Enrico Rossi e l’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi avevano presentato la delibera, ieri invece hanno trovato l’accordo con i rappresentanti dei medici per calmierare il costo dell’attività aggiuntiva. A settembre saranno pronti i piani della Asl con l’elenco dei medici disponibili e i turni fissati, per poi partire in autunno con gli ambulatori aperti fino a tardi. «Ci vorranno sei mesi per fare un primo bilancio», dice Rossi, mentre Saccardi ricorda che «non si tratta di un’operazione una tantum, ma di una manovra strutturale». Le liste d’attesa sono il grande problema della sanità toscana. E per la Regione, anche in vista delle elezioni del 2020, si tratta della sfida più delicata. Ieri, a Palazzo Sacrati Strozzi, la firma del protocollo ha anche sancito la pace tra la giunta e i sindacati dei medici, più volte arrivati allo scontro negli ultimi mesi. «Apprezziamo il cambio di rotta — spiega Corrado Catalani, Cgil — è stato recuperato un rapporto con i professionisti che era mancato». «La Toscana riporta in alto l’ideale della sanità pubblica», commenta Flavio Civitelli di Anaao. Da parte sua, il governatore ha chiesto ai sindacati di aiutare la Regione nella battaglia nazionale per abolire il tetto di spesa sul personale di sanità. «Se paghiamo la produttività aggiuntiva dei medici è perché siamo nella condizione di non poter assumere nuovi medici», spiega Saccardi. Durante il confronto in Sala Pagaso, da entrambe le parti sono emerse proposte e strategie per trovare risorse con cui abbattere le liste d’attesa: passare dai farmaci «griffati» ai generici, migliorare l’appropriatezza delle prescrizioni, ma anche recuperare i macchinari abbandonati negli ex ospedali. Da parte sua, il governatore commenta la proposta del Pd di cancellare i superticket: «Se ne può discutere, ma è una questione nazionale».