Questo Caravaggio sarà inamovibile
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Il sacrificio di Isacco di Caravaggio, concesso in prestito per 10 mesi a Palazzo Reale di Milano e a Forlì, è ritornato agli Uffizi e da lì non si sposterà più. Inserito nella lista degli inamovibili (in tutto 35), a garantire la definitiva collocazione anche una nuova cornice-teca climatizzata, allestita dall’architetto Antonio Godoli nella sala 91, lì dove sono esposti tra gli altri il dipinto di Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi e David e Golia di Guido Reni. «Grazie al moltiplicarsi delle mostre e alla recente filmografia, Caravaggio e Gentileschi – ha spiegato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt – sono diventati richiestissimi e in tutto il mondo. Sono autori identitari per il nostro Museo, soprattutto per i turisti che non ci perdonerebbero un altro allontanamento. Sono la nostra Gioconda». Ed ecco davanti a noi il gesto dell’angelo che ferma all’ultimo drammatico momento il braccio di Abramo deciso a ubbidire al volere del Signore e a uccidere il figlio Isacco, descritto con incalzante realismo da Caravaggio. Un’opera di somma importanza come spiega Schmidt per tre diverse religioni e perciò richiestissima: per quella cattolica è una prefigurazione di Gesù alla croce, per il Giudaismo diventa centrale il tema di Abramo, per l’Islam a rischiare il sacrificio sarebbe stato Ismaele e non il fratello Isacco.