Corriere Fiorentino

Nel «Grande Fratello» di Marina

- Dino

Dai suoi performer si fa chiamare mother. E loro la lasciano fare assecondan­do la definizion­e che lei ha dato di se stessa: durante i quali farà tutto come en plein air. Dormirà, si laverà, andrà in bagno o siederà sul bidet davanti ai visitatori di Palazzo Strozzi. Allora’era stata la stessa Abramovic a dare vita alla «vita senza veli» e l’esibizione di se stessa l’aveva protratta per 12 giorni. Qui a Firenze, saranno solo 8 giorni quelli deputati a stimolare il nostro voyeurismo. Ma non sarà lei l’oggetto della nostra «morbosa» curiosità.

Per il resto poco trapela: ad accoglierc­i nel cortile del Palazzo sarà quel furgoncino nero Citroen con cui lei e Ulay, — ancora lui — iniziarono il loro connubio sentimenta­le e artistico partito ad Amsterdam nel 1976. Allora i due che esploravan­o il mondo delle performanc­e e della body art, su quel furgone vivevano, sperimenta­vano la messa in scena di se stessi, viaggiavan­o in giro per l’Europa, perché non avevano altri mezzi per farlo. Allora, insieme, si chiamavano The Other, e insieme sarebbero rimasti sino a quel 1988 quando avrebbero messo in scena, come si diceva più in alto, la fine del loro amore, in Cina.

A Palazzo Strozzi ci sarà anche molto materiale relativo alla prima fase dell’artista tra le più acclamate e mediatiche al mondo. Molti video, foto e documenti che rimandano agli anni trascorsi ancora a Belgrado. Uno per tutti? Scrive lei stessa commentand­o una foto postata sul profilo Instagram di Palazzo Strozzi: «Quando avevo quattordic­i anni, ho invitato un amico, un ragazzo di scuola nel mio appartamen­to per giocare alla roulette russa. Non c’era nessuno a casa. Abbiamo fatto tutto in biblioteca, seduti uno di fronte all’altro. Presi il revolver di mio padre dal suo comodino, ne estrassi tutti i proiettili tranne uno, e consegnai la pistola al mio amico. Lui appoggiò la canna contro la tempia e premette il grilletto, sentimmo sempliceme­nte un clic e mi passò la pistola. Anche io la poggiai sulla tempia e premetti il grilletto, di nuovo sentimmo un clic, poi puntai la pistola verso la libreria e premetti il grilletto: un’esplosione enorme, e il proiettile volò attraverso la stanza e centrò il dorso de L’idiota di Dostoevski­j. Un minuto dopo, ho sentito un sudore freddo e non riuscivo a smettere di tremare (da Walk Through Walls: A Memoir, Marina Abramovic’). Vedremo anche questo.

 ??  ?? Una performanc­e dell’artista montenegri­na
Una performanc­e dell’artista montenegri­na
 ??  ?? «The House with the Ocean View», Marina Abramovic’ (presentata nel 2002 alla Sean Kelly Gallery di New York)
«The House with the Ocean View», Marina Abramovic’ (presentata nel 2002 alla Sean Kelly Gallery di New York)
 ??  ?? «Imponderab­ilia» fu presentata la prima volta a Bologna nel 1977
«Imponderab­ilia» fu presentata la prima volta a Bologna nel 1977

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