Corriere Fiorentino

Subito in rete con un bolide di Milenkovic, poi segnano Gerson, Benassi, Chiesa e Simeone Omaggio ad Astori anche dall’ex Tomovic I cori contro Della Valle zittiti dal resto del Franchi

Apre un super Milenkovic chiude Simeone La squadra di Pioli vince e convince subito

- di Matteo Magrini e Stefano Rossi

Non sarà champagne, ma un bel prosecco sì. Verranno serate più chic. Occasioni nelle quali sarà giusto tirar fuori la bottiglia migliore. Per il momento, «bastano» (e avanzano) queste bollicine. Frizzanti. Sicurament­e piacevoli. Del resto, il prosecco, non è il vino ideale per l’aperitivo? E allora, per questo antipasto di campionato, ci si può accontenta­re. Senza esaltazion­i che sarebbero ingiustifi­cate, ma godendosi il 6-1, e i primi tre punti di una corsa appena iniziata.

La prima vittoria di un viaggio che chissà dove porterà. Forse in Europa, forse no. Lo scopriremo solo vivendo. E poi il contorno. Carico di significat­i e di emozioni. Ci sono i figuranti del Calcio Storico, con i loro colori e quel tambureggi­are che sanno tanto di Firenze. C’è il saluto alla voce, e la risposta del Franchi. «Viva Fiorenza!», grida forte lo stadio. A proposito. Sono 20.119 gli abbonati. Tanti. In tribuna, oltre ad Andrea Della Valle, ci sono anche Passarella e (soprattutt­o) Diego Simeone. Mai, da quando suo figlio è arrivato in viola, il Cholo era riuscito a goderselo dal vivo. E poi c’è Badelj, ex capitano che qua ha lasciato il cuore e magari ieri sera ha avuto anche un po’ di malinconia. E c’è Davide. Nello spogliatoi­o, con la sua maglia appesa comunque, c’è sulla fascia di Pezzella («portarla è un orgoglio, il primo pensiero è sempre per lui») che sfida così il diktat della Lega Calcio su quella ufficiale, c’è nella dedica di un vecchio amico (Tomovic) dopo un gol dell’ex mai così dolce. E c’è alla lettura della formazioni. «E col numero 13, il nostro capitano. Davide...». La risposta dello stadio è un urlo che viene dal cuore, e l’immagine sul maxi schermo, quel sorriso, è insieme un pugno nello stomaco e una carezza alle speranze di questo gruppo di ragazzi che, anche per lui, cercherà di tornare in Europa. E poi, c’è la partita. Pioli sceglie di sorprender­e subito. Fuori Norgaard, e dentro Edimilson. Evidenteme­nte, il danese, non è ancora pronto. Del resto, le indicazion­i estive, non erano state esattament­e positive. Senza trascurare

Tribuna e campo Tanti omaggi ad Astori Nella ripresa cori contro Della Valle, ma il Franchi li zittisce

l’aspetto tattico. Perché contro il Chievo, in casa, ci si può permettere anche un centrocamp­o senza interditor­i. Questo, probabilme­nte, il ragionamen­to alla base della scelta del mister. Un’idea logica, in teoria. E in pratica? Beh, diciamo che il vantaggio immediato, inevitabil­mente, ha agevolato il compito.

Un gol bellissimo, quello di Milenkovic. Un primo sigillo in Serie A tipico di quei difensori che, con gioie del genere, non hanno particolar­e confidenza. Un jolly tirato fuori da chissà dove ma che, e questo conta, a volte ti semplifica la vita. Era, quella, la missione più complessa: sbloccare la partita, per poi giocarsela negli spazi. Eppure, da quel momento, la Fiorentina ha incontrato qualche difficoltà di troppo. Un paio di pericoli e, soprattutt­o, una gestione del possesso ancora impacciata. Con una sensazione però. Nitida. Quando si accendevan­o Chiesa e Simeone, i viola sgassavano forte. Non a caso, l’azione che ha portato all’angolo del raddoppio, è nata da una loro (splendida) combinazio­ne. Lampi, per il momento, sparsi qua e là, che se si faranno luce continua potranno davvero abbagliare il campionato. E poi Gerson. Voluto a tutti i costi da Pioli e subito in gol. Ha classe, il brasiliano. E personalit­à. Lui, il Cholito, Chiesa e, quando sarà pronto (ieri una ventina di minuti) Pjaca. Eccoli, i Fantastici 4 di Pioli. Quelli che, e lo si è visto anche ieri, possono alzare il livello. Quelli che ti fanno vincere anche quando il gioco stenta. Ecco perché il mister ha insistito tanto per giocatori così. La Serie A è campionato scomodo, con avversari spesso «antipatici», e avere elementi capaci, con una giocata, di squarciare le partite fa la vera differenza. Anche perché poi puoi correre negli spazi e, questa squadra, se ha campo da aggredire può diventare devastante. Vedere le reti di Benassi (per il 3-0) e di Chiesa (per il poker) per credere.

Ma ci sono anche ombre nella serata del Franchi: la spaccatura nella tifoseria che puntualmen­te riemerge. Succede quando, nonostante il comunicato col quale alla vigilia invitavano al tifo e all’unità, i club della curva si mettono a contestare i Della Valle invitandol­i ad andarsene. La reazione del resto dello stadio però è veemente e copre con fischi e cori la parte più calda della tifoseria. In campo nel frattempo la Fiorentina continua a divertirsi fino al gol finale del Cholito. La chiusura migliore di una serata che fa ben sperare.

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 ??  ?? Sopra: l’esultanza di Milenkovic, che ha sbloccato il risultato. A destra l’abbraccio tra Gerson e capitan Pezzella che indossava la fascia per Astori
Sopra: l’esultanza di Milenkovic, che ha sbloccato il risultato. A destra l’abbraccio tra Gerson e capitan Pezzella che indossava la fascia per Astori
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