Netflix: disagi? Ci dispiace Ma sarà una Firenze sexy
Michael Bay: anche una scena di parkour sulla Cupola. Giachi: sfida contemporanea
Netflix chiede scusa: «Ci dispiace aver causato disagi, è complicato girare scene di inseguimento in stradine così strette». Ma promette: «Six Underground darà un’immagine positiva e più sexy di Firenze».
Strizza l’occhio come a rassicurare tutti che «sarà un successo», Michael Bay. Da dietro un cappello da baseball con il logo del suo franchise di riferimento, Transformers, il regista guru mondiale dei blockbuster ad alto impatto di esplosioni ringrazia la città «per averci fatto sentire ospiti graditi». E promette: «A Firenze non lo avete mai visto un inseguimento così spettacolare: 17 minuti di azione adrenalinica, i primi 17 minuti di Six Underground a tutta velocità». Michael Bay è sicuro e sorridente: «Non preoccupatevi, verrà fuori un’immagine molto positiva, rock e sexy, della città». Prende il cellulare e mostra una foto scattata di suo pugno: un uomo che si getta nel vuoto correndo sul tetto della cupola del Brunelleschi. «L’altra mattina all’alba abbiamo girato una scena di parkour sul Duomo, wow! Avevo promesso di occupare la cattedrale dalle 6 alle 9 e alle 9 e un minuto eravamo già fuori». Altro occhiolino complice, come a dire: lo vedete che rispetto i patti?
Ha voluto rispondere di persona alle critiche sui disagi che l’«occupazione» di mezza città per il suo film sta arrecando. Vedremo Six Underground su Netflix il prossimo anno, ma fino al 20 settembre ne vedremo le riprese dal vivo con la presenza di 450 persone di troupe. «Ho girato sulla piramide di Giza (per il secondo Transformers, ndr), quindi so cosa significa operare in aree sensibili — prosegue il regista di Armageddon e Bad Boys — Ho chiesto al sindaco il permesso di far volare elicotteri a bassa quota per due giorni con l’impegno di rendere giustizia alla città e trattarla con rispetto». Ama molto, dice «l’energia dei fiorentini» e si impegna «a catturarne con spontaneità l’anima». Ci tiene a dire che «il film incrementerà il turismo», poi annuisce quando gli fanno notare che non ce ne sarebbe poi tanto bisogno.
Dal punto di vista di Netflix c’è sì stupore: «In dodici anni che lavoriamo insieme io e Michael (Bay, ndr), non siamo mai stati in un posto così bello, romantico, unico al mondo» — Jonathan Hook, coproduttore di Six Underground, indica il loggiato degli Uffizi. Ma c’è anche la consapevolezza che proprio tutto liscio non è andato: «Siamo onorati di lavorare qui e ci siamo resi conto che questa città è molto diversa da come siamo abituati in America: stradine strette, spazi angusti. Girare scene di inseguimento qui non è facile. Abbiamo creato disagi e ci dispiace». Dice che hanno fatto «il possibile» per «far convivere le esigenze del film, dei cittadini, dei negozianti e dei turisti». E che i benefici saranno ripartiti: «Il film si arricchisce delle bellezze di Firenze ma anche la città si arricchisce per quella parte dei 90 milioni di euro che portiamo in Italia». Praticamente il fatturato di tutta l’industria del cinema italiano di un anno intero, con un solo film.
Solo a Firenze sono attesi 500 mila euro di ricadute dirette e un altro milione di indotto. Per la vicesindaco Cristina Giachi «è un’operazione in cui tutti vinciamo: il film sarà più bello grazie a Firenze che a sua volta sarà più ricca grazie al film: la sfida andava accettata per stare dentro l’immaginario contemporaneo». E la direttrice della Film Commission Stefania Ippoliti: «È stato dato lavoro a 40 toscani».
Notizia per le fan: il divo Ryan Reynolds, protagonista della pellicola, arriverà in città il 17 settembre. Nel frattempo gireranno anche alcune sequenze a Siena. Oggi girano in piazza del Duomo, domani in via Cavour.
Regista Dopo aver girato sulla piramide di Giza, so cosa vuol dire operare in aree sensibili Daremo un’immagine rock e positiva di questa città
Produttore Onorati di lavorare qui Ma girare scene di inseguimento in strade così anguste non è facile Abbiamo creato disagi e ci dispiace