PERCHÉ FARSI DEL MALE?
ANapoli c’è chi lo ha definito «papponismo». A Firenze, invece, potremo parlare di semplice autolesionismo.
Anche perché, per fortuna, qui il livello dello scontro non è così ampio e violento come ai piedi del Vesuvio, dove sindaco e presidente sono arrivati addirittura a insultarsi a colpi di comunicati al vetriolo. Di certo, non è facile comprendere la contestazione a prescindere di una parte delle curve contro i proprietari di club che, dal fallimento e dalla serie C, sono arrivati in pochi anni ai vertici del calcio italiano.
Lo testimonia la reazione di vari settori del Franchi all’ascolto dei consueti cori contro i Della Valle intonanti domenica sera sul 3-0. Una marea di fischi che ha sommerso e zittito i contestatori della Fiesole, sancendo, di fatto, la frattura tra chi — la maggioranza — va allo stadio per vedere (possibilmente vincere) la Fiorentina e chi — una minoranza rumorosa, anche sui social — fa dell’opposizione agli imprenditori marchigiani una sorta di bandiera ideologica.
Sia chiaro, ognuno ha il diritto sacrosanto di esprimere critiche, motivate, alla gestione della Fiorentina. Non si discute questo. Ma quella degli ultras viola è a tutti gli effetti una battaglia di retroguardia che guarda al passato per evitare di affrontare il futuro. E il futuro, che piaccia o no, è un calcio completamente diverso da quello romantico degli anni Ottanta. Con le gradinate scomode e assiepate di tifosi; con presidenti che salivano sulla balaustra o che gettavano sale sul terreno di gioco per scaramanzia. Oggi, per evitare di scomparire, conta avere società solide dal punto di vista economico e patrimoniale, con stadi di proprietà e settori giovanili che funzionano.
La strada è questa. Poi si può discutere di identità, di come la fiorentinità deve essere portata anche nel mondo del pallone. Ma non si può tornare indietro. I Della Valle lo hanno intuito, spesso però le loro azioni sono state troppo timide e confuse rispetto a un obiettivo imprenscindibile. Quello di far crescere la Fiorentina, farla diventare un modello nello sgarrupato calcio italiano, che pensa di essere uscito dalla crisi con un Ronaldo in più.
@mappamondo