La prima volta non si scorda mai
Un gol, una combinazione o un punto di vista diverso. Ci sono prime volte che non si scordano, anche nel calcio. In una storia quasi centenaria, la Fiorentina non aveva mai realizzato sei gol all’esordio stagionale. In due occasioni era arrivata a fare cinque reti e a subirne una, contro Lazio e Napoli. Erano le stagioni 1966-67 e 1983-84, altri tempi. Quel numero sei sta lì a significare che la squadra è andata oltre.
Alla vigilia c’era anche qualche timore per via di un pre campionato privo di test impegnativi. Il Chievo era reduce da due gare ufficiali, la Fiorentina alla prima e con alle spalle un’amichevole soltanto negli ultimi dieci giorni. Forse è stata proprio la maggior freschezza, insieme alle qualità espressa in campo, a rivelarsi come arma vincente. Nella precisione mostrata sotto porta, la squadra di Pioli ha ribaltato le statistiche della scorsa stagione (tantissimi tiri in porta, ma con scarsa precisione). Tra coloro che hanno tratto beneficio da tutti quei gol c’è Giovanni Simeone. Alla terza stagione in serie A, per la prima volta è riuscito a segnare al debutto. Una rete che vale soprattutto per rompere questo tabù visto che il risultato era ormai al sicuro. Per uno strano scherzo del destino ci è riuscito alla prima presenza assoluta di papà Diego in tribuna al Franchi da quando si è stabilito qui. A fine partita proprio a lui e alla sorellina ha voluto dedicare la rete. Giovanni ha guardato la tribuna e alzato entrambi i pugni, chiusi con forza, al cielo. Immagini che ha visto più volte e che gli hanno ricordato Superman, come ha fatto intendere dal suo post su Instagram. Insomma, un inizio così se l’è costruito rincorrendo gli avversari con tenacia e determinazione, i caratteri dominanti della famiglia Simeone. Dopo la prossima partita contro l’Udinese, il Cholito partirà per l’Argentina per rispondere alla convocazione in nazionale. La prima, anche in questo caso. E lo è stata anche per Nikola Milenkovic che al Chievo ha realizzato il gol numero uno della stagione viola e il primo personale da quando indossa la maglia viola.
Lo scorso dicembre a Cagliari ha fatto il suo esordio da titolare. Da quel giorno la sua
Record Il gol del Cholito, quello di Milenkovic, il punteggio tennistico: le gioie di un debutto
crescita è stata costante, irrefrenabile. Ai mondiali in Russia, con la nazionale della Serbia, è stato fra i migliori della spedizione. Convocato a sorpresa dal ct Mladen Krstajic, ha saputo miscelare la spensieratezza della gioventù e la forza dell’esperienza. Il centrale è riuscito a disputare una competizione su alti livelli. È così che l’Atletico Madrid, allenato proprio dal Cholo, poche settimane fa aveva proposto ai viola oltre trenta milioni per acquistarlo. «No, grazie» la risposta della Fiorentina. Davanti all’argentino, Nikola ha realizzato un gol che avrà sicuramente fatto salire il livello di stima nei suoi confronti. Anche perché, in fase di copertura, ha saputo controllare abilmente Giaccherini, l’uomo potenzialmente più pericoloso del Chievo.
La sfida di domenica sera è stata la prima anche con Milan Badelj, fresco ex, spettatore dalla tribuna. E poi anche per la novità del «saluto alla voce». Il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina ha sfilato sul prato del Franchi prima del fischio di inizio della partita. Una rappresentazione che ha spinto lo stadio a sostenere il grido del presidente. Ci sono prime volte che non si scordano mai e che segnano l’entusiasmante inizio della stagione viola. E chi ben inizia...