Il ritorno dell’ex sceriffo alla Festa dell’Unità
Dopo nove anni di assenza, ci sarà anche Graziano Cioni sul palco della festa dell’Unità di Firenze che comincia domani. L’ex sceriffo, estromesso dalle primarie per il sindaco nel 2009 dopo le indagini a suo carico su Castello (poi fu assolto da tutte le accuse), è stato invitato ad un dibattito sulla sinistra. Alla festa parteciperanno Renzi e Martina, ma non Zingaretti né Maria Elena Boschi.
«Nonostante tutto la Festa dell’Unità si farà. Grazie prima di tutto agli oltre mille volontari che si alterneranno nei 18 giorni della festa alle Cascine». Nella frase di Marco Recati alla presentazione della festa metropolitana e regionale del Pd — dal tema «Città, comunità, Europa» — c’è tutto l’importanza e il peso della sfida di un evento che ha rischiato di tenersi altrove e che a Firenze si terrà comunque, al contrario che a Pisa o Prato.
Una festa ridotta per spazi (quattro stand privati in meno, compreso il gettonatissimo ristorante brasiliano, e niente ruota del Luna Park) dato che in piazzale Vittorio Veneto c’è il campo base del film «Six Underground», con la presenza di Matteo Renzi sicura — «vengo, ci ha detto, ma non c’è ancora una data» — e l’assenza di Nicola Zingaretti e Maria Elena Boschi: «Il primo non l’abbiamo cercato, per Elena c’è stato un problema di agenda, tutti gli eletti dem sono benvenuti», afferma Marco Recati, contraddicendo la vicesegretaria Lorenza Giani che nelle scorse settimane aveva detto: «Abbiamo invitato deputati e senatori eletti qui e Boschi è stata eletta in Trentino Alto Adige». Ci sarà il segretario Martina e due volte il sindaco Dario Nardella. E ci sarà anche il ritorno di Graziano Cioni, non nelle fila del partito ma invitato come esponente della lista civica «Punto e a capo» ad un dibattito con anche Filippo Fossati, coordinatore toscano di Mdp. «Mi hanno invitato a un dibattito alla Festa del Pd, il tema è “La sinistra ai giorni nostri”, dopo un po’ di titubanza mi sono detto “perché no” e ho accettato. È la prima telefonata dal 2009 che ricevo da un dirigente del Pd fiorentino. Stai a vedere che è cambiato qualcosa...» ha commentato lo Sceriffo su Facebook. «Firenze c’è e ci sarà anche nel 2019 — ha sottolineato Massimiliano Piccoli, segretario del Pd comunale — Non vedo disamore, anzi avremo 400 volontari fiorentini, più del 2017. Se non ci sarà maltempo possiamo chiudere in attivo, e non in pari come nel 2017». Si parte domani, alle 21 con il taglio del nastro e un minuto di silenzio per le vittime di Genova e del Pollino.
Ospiti
L’evento salvo grazie a mille volontari Renzi ci sarà, Boschi e Zingaretti no