Dal Lago di Costanza all’oasi di Orbetello, il volo degli ibis emerita
Un viaggio lungo 590 chilometri per raggiungere l’Oasi Wwf di Orbetello e portare avanti una specie quasi scomparsa. Lo hanno fatto 29 esemplari di ibis eremita, partiti dal lago di Costanza, al confine tra Germania, Austria e Svizzera, per arrivare in Toscana, scelta da alcuni anni come area di svernamento per portare avanti una piccola colonia riproduttiva della specie. Per compiere il viaggio, gli ibis eremita sono stati guidati da due «mamme adottive», due mezzi ultraleggeri che hanno fatto da capofila dello stormo. Allo stato selvatico, in Europa gli ibis eremita si sono quasi estinti da oltre 400 anni: oggi lo stato di conservazione del Geronticus eremita — questo il suo nome scientifico — è classificato come «critico»: riesce a sopravvivere solo grazie all’aiuto diretto dell’uomo. Ora, proprio grazie alle associazioni ambientaliste, d’estate questi uccelli nidificano in quattro diverse località tra la Baviera e l’Austria, mentre per l’inverno l’unica loro casa è quella di Orbetello. Ma il progetto guidato dall’associazione austriaca Waldrappen ha l’obiettivo di arrivare ad almeno 120 esemplari entro il 2019, il numero minimo per sperare che l’ibis eremita possa tornare a vivere in natura e riprodursi senza una costante guida da parte dell’uomo. Le insidie per questo uccello sono ovunque, tanto che nel viaggio dal lago di Costanza, il giorno di Ferragosto, erano partiti in 31; ma durante una delle soste, mentre riposavano in una voliera, in due sono stati vittime dell’attacco di una volpe. Ora, però, i 29 saranno al sicuro per tutto l’inverno nell’Oasi Wwf di Orbetello che, in 1.500 ettari di boschi, acqua e dune, grazie alla sua posizione privilegiata lungo le rotte migratorie tra l’Europa settentrionale e l’Africa, ospita 300 specie di uccelli, per gran parte nel periodo invernale. Tra cui, oltre all’ibis eremita, anche il falco pescatore, che quest’anno per la prima volta ha nidificato ad Orbetello.