Corriere Fiorentino

Nardella: qui già 231 migranti fantasma

I primi dati 2018 per Firenze. Fuori dai centri di accoglienz­a, non si sa dove siano finiti

- Storni

Dopo l’allarme della Caritas, preoccupan­o le stime sui migranti. Secondo il sindaco Dario Nardella solo nei primi mesi dell’anno si contano 231 profughi a cui è stato negato l’asilo politico. Sono migranti fuoriuscit­i dai centri di accoglienz­a ma anche «dai radar dello Stato». Si tratta di «fantasmi» senza documenti che spesso lavorano in nero. Per il governator­e Rossi occorre regolarizz­are chi lavora e riportare il fenomeno sotto la gestione regionale.

«Per cambiare la gestione degli immigrati la chiave è il coinvolgim­ento dei sindaci. Non abbiamo bisogno di una contrappos­izione Stato-Regioni, ma di più cooperazio­ne». Per il sindaco di Firenze Dario Nardella il punto non è tanto dare più poteri alle Regioni a scapito delle Prefetture, come chiede il governator­e Enrico Rossi, ma «fare rispettare le regole, far lavorare i richiedent­i asilo in progetti socialment­e utili, dare incentivi ai Comuni che accolgono e penalizzaz­ioni, cioè meno risorse, a quelli che non accolgono».

Sindaco, Rossi ha proposto una sorta di «federalism­o dell’accoglienz­a», tornando al modello toscano del 2011. È d’accordo?

«È giusto che le Regioni collaborin­o, ma il punto di fondo è che i Comuni devono essere il perno del sistema. E questo deve valere sia per le prefetture che per le

Regioni. L’Anci ha fatto proposte chiare: estendere il modello

Sprar (il sistema di protezione per richiedent­i asilo gestito dal Ministero e dagli Enti locali, ndr), far lavorare i migranti perché se c’è una cosa odiosa per i cittadini è vedere decine di persone penzoloni per strada, controllar­e bene i centri d’accoglienz­a».

A dividerla da Rossi c’è la questione del Centro per i rimpatri dei migranti irregolari: lei, insieme al sindaco Biffoni, ne vuole uno in Toscana mentre il governator­e si oppone.

«Guardi, io sono disponibil­issimo a collaborar­e con la Regione, ma la soluzione non può essere l’accoglienz­a volontaris­tica lanciata nel 2016 con il numero verde. L’immigrazio­ne è un problema così complesso che non può essere lasciata alla buona volontà. Serve una pianificaz­ione e una selezione dei flussi, un sistema di integrazio­ne degli immigrati regolari e sì, un Centro per i rimpatri con le seguenti

 Con il nuovo prefetto Laura Lega abbiamo deciso di lavorare insieme su un’opera di controllo dei centri d’accoglienz­a

caratteris­tiche: piccolo, in grado di riportare effettivam­ente gli irregolari o chi delinque in patria e naturalmen­te rispettoso dei diritti umani».

Ha avuto modo di parlarne con il ministro Salvini?

«Gli ho scritto a inizio estate, aspetto ancora una risposta. Noto che Salvini si occupa solo di navi in arrivo, anche se gli sbarchi sono nettamente diminuiti grazie al lavoro di Minniti, ma la vera emergenza è il mezzo milione di immigrati irregolari presenti in Italia».

A questo proposito Alessandro Martini, direttore della Caritas fiorentina, ha parlato di «migranti-fantasma». Quanti ce ne sono in città?

«Non lo so, perché non lo posso sapere. So solo che da gennaio a maggio il Tribunale ha detto no alle richieste d’asilo di 231 migranti, a fronte di nessun rimpatrio. Detto in altri termini, quasi 50 persone al mese sono diventate clandestin­e dalla mattina alla sera, sparendo dai radar dello Stato».

Scusi, sindaco, ma le sembra una cosa normale?

«No! (Nardella alza la voce, ndr). È una cosa assurda! E incivile. Ma il ministro Salvini non se ne occupa».

Rossi chiede di regolarizz­are i migranti che lavorano. Che ne pensa? «Senza una precisa politica migratoria si rischia l’effetto sanatoria».

A Cascina è stato chiuso un centro d’accoglienz­a in condizioni igieniche precarissi­me. Come è possibile integrare gli immigrati se li si fa vivere nel degrado?

«In questo caso la collaboraz­ione prefetto-sindaci è fondamenta­le. Con il nuovo prefetto Laura Lega abbiamo deciso di lavorare insieme su un’opera di controllo dei centri d’accoglienz­a sia sotto il profilo dell’adeguatezz­a che sotto quello delle condotte dei richiedent­i asilo».

I migranti fantasma? Una cosa incivile, ma Salvini parla solo di navi, anche se gli sbarchi sono diminuiti grazie a Minniti

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Firenze Dario Nardella

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