Corriere Fiorentino

La sorpresa dell’antenna al ritorno dalle vacanze

Coverciano, residenti in rivolta: temiamo per la salute, c’è l’asilo

- Antonio Passenese

Tornare dalle vacanze, aprire le finestre e ritrovarsi davanti al balcone un’antenna di cinquantas­ei metri. «Uno choc», commentano i residenti di via Chimera e via Loggetta che da ieri hanno dato il via a una petizione a cui stanno dando un contributo anche le attività commercial­i del quartiere. Il pinnacolo d’acciaio si eleva sopra le case di Coverciano. Niente a che vedere con lo Spire di Dublino, il «monumento della luce». È solo la nuova radio base di una rete telefonica.

«Hanno tirato su quell’antenna della Tim mentre molti di noi erano in vacanza — accusano Sabrina Cianferoni e Ilaria degl’Innocenti, animatrici della protesta — La cosa assurda è che si trova a una ventina di metri dalle abitazioni e a poco più di 30 dall’asilo nido Erbastella, frequentat­o da più di cinquanta bambini, e da un giardino pubblico sempre affollato da famiglie e anziani». Una delegazion­e anti-antenna è stata anche ricevuta dal presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi che, però, ha candidamen­te ammesso di non sapere nulla e di aver appreso la notizia da Facebook. In ogni caso, «il presidente ci ha promesso che presenterà una mozione in Consiglio comunale». In attesa che la politica si interessi al caso, il neonato comitato di via Chimera e via Loggetta ha inviato un esposto alla Procura, ai carabinier­i di Rovezzano, al sindaco Dario Nardella e al ministero dell’Ambiente, per accertare se vi sia violazione della normativa sull’esposizion­e delle persone ai campi elettromag­netici.

Per i condomini che confinano con la radio base della Tim è cominciato un incubo, tanto che è stato deciso di attivare l’Arpat affinché invii a Coverciano i suoi tecnici per misurare le radiazioni e il loro campo d’azione. E l’Agenzia per la protezione dell’ambiente procederà alle misurazion­i di controllo dopo che l’antenna sarà entrata in funzione. Quell’alto pinnacolo è stato piazzato su un terreno privato «il cui proprietar­io vive al Poggio Imperiale. Il nostro obiettivo è far spostare la struttura di almeno un centinaio di metri perché oltre ad avere paura per la salute nostra e dei nostri figli, ha un impatto ambientale non indifferen­te. Inoltre temiamo che possa causare il crollo del valore delle nostre case». Il fatto ritenuto più grave dai cittadini è che «tutto è stato fatto con scarsa trasparenz­a. Ad agosto è stato incollato al cancello dell’area un cartello — spiega Ilaria — Abbiamo notato lavori in corso ma pensavamo stessero sistemando il luogo lasciato in uno stato d’abbandono. Invece, una volta tornati dalle vacanze ci siamo trovati il pinnacolo incollato alle finestre di casa».

I residenti sottolinea­ndo di non essere contrari allo sviluppo tecnologic­o «ma siamo convinti che se, da un lato, vi è il diritto di un privato di affittare il proprio terreno ai gestori telefonici, dall’altro è diritto di tutti coloro che in qualsiasi modo possano essere danneggiat­i dalla presenza di una fonte potenziale di danno alla salute essere consultati e informati su iniziative così impattanti».

 ??  ?? Sopra: il bar dove si svolge la raccolta firme per la petizione del comitato di via Chimera e via Loggetta A destra: l’antenna di 56 metri comparsa dalle case negli scorsi giorni
Sopra: il bar dove si svolge la raccolta firme per la petizione del comitato di via Chimera e via Loggetta A destra: l’antenna di 56 metri comparsa dalle case negli scorsi giorni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy