Corriere Fiorentino

Rock elettronic­o e non solo Il pieno d’energia in 5 giorni

- Jori Diego Cherubini

Per fare un tavolo ci vuole il legno, com’è vero che per organizzar­e il Live Rock Festival di Acquaviva (Montepulci­ano), in programma dal 5 al 9 settembre, occorrono gruppi di ogni estrazione musicale. «Cerchiamo sempre nuove proposte — spiega il direttore artistico Alessio Biancucci — il meglio che possono offrire Europa, Africa, Stati Uniti e, ovviamente, Italia». Caratteris­tica principale del Live è la vasta proposta di generi, possibilme­nte concentrat­i nella stessa serata. «Chi viene a sentire il rap di M¥ss Keta (il 5) — riprende l’organizzat­ore — poi si trova ad ascoltare le distorsion­i soniche dei A Place To Bury Strangers, e per molti può essere una scoperta positiva». Un altro elemento essenziale riguarda il tasso d’energia: «I requisiti per chi suona da noi sono elettricit­à e potenza, visto che si tratta di una festa popolare». Quest’anno i nomi di punta, oltre ai succitati, si chiamano The Bloody Beetroots (il 7) con un’elettronic­a infarcita di pop e hard rock; Akua Naru (l’8) «un grande talento che ricorda Nina Simone e fonde sapienteme­nte hip-hop, soul e jazz»; l’art-rock teatrale dei mitici Pere Ubu, «una formazione storica che miscela magnificam­ente punk e new wave». Mentre fra gli italiani uno dei più attesi è Andrea Laszlo De Simone (il 6), «Incanta e incuriosis­ce grazie a un cantautora­to che somiglia a Claudio Rocchi e Lucio Battisti, pur risultando moderno». I concerti di apertura sono affidati ad artisti «a chilometro zero». E stavolta tocca, fra gli altri, alle suggestion­i tropicali dei fiorentini Aquarama (il 5), ai Ros (il 6), la band poliziana protagonis­ta dell’ultimo X Factor, alla soprano Eleonora Betti (il 9), da Arezzo. «È l’edizione ventidue — ricorda Biancucci — un traguardo molto importante, e all’inizio quasi insperato; tutto è nato da un’idea di autoanimaz­ione, giacché per ascoltare musica di qualità bisognava spostarsi verso le città. Così finisce un’edizione e iniziamo a lavorare alla successiva — prosegue — tra organizzat­ori e volontari siamo in duecento». E poi c’è la collaboraz­ione decennale con l’artista Danijel Žežel, a cui sono affidate le immagini. Info www.liverockfe­stival.it.

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I Pere Ubu

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