Il caffè di Giuliano
I responsabili di Eurotravel B&B accusati di frode. Indagati i presidenti di Co&So e Il Cenacolo
Tempi lunghi
Le indagini sono partite da una denuncia nel 2014 da parte di alcuni ospiti
Cibi avariati e scaduti nelle dispense, o comunque insufficiente a sfamare tutti, lenzuola e asciugamani che venivano cambiati ogni due mesi. Migranti che vivevano in camere sovraffollate con posti letto in più rispetto a quelli che la struttura doveva, per legge, avere. C’è davvero di tutto nell’inchiesta dei carabinieri della Compagnia di Signa e della Guardia di Finanza, coordinati dal procuratore capo Giuseppe Creazzo e dal sostituto Leopoldo De Gregorio.
Ieri, al termine di un’inchiesta partita nel 2014, agli arresti domiciliari, con l’accusa di frode in pubbliche forniture, sono finiti i soci, e amministratori di fatto, della Eurotravel bed&breakfast srl, società che forniva le strutture per i migranti a Signa e a Firenze, Ottorino Santetti, 84 anni, e il figlio Davide, 56 anni. Il gip Antonella Zatini ha disposto invece la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese e di ricoprire incarichi direttivi per i presidenti delle due cooperative che si erano aggiudicate i bandi di gara: Matteo Conti, 46 anni, presidente della cooperativa Il Cenacolo onlus, e Lorenzo Terzani, presidente del consorzio Co&So. Indagata anche la moglie di Santetti, Maria Grazia Scacciati, 81 anni, rappresentante legale rappresentante della Eurotravel. Per lei il gip ha rigettato la richiesta di misura interdittiva.
L’inchiesta è partita dalla denuncia di alcuni migranti ospiti delle strutture nel 2014. I bandi della Prefettura per le strutture prevedevano sistemazione logistica e fornitura di numerosi servizi fra cui mediazione linguistica, lavanderia, barberia, consegna dei pocket money, una sorta di diaria di 2,5 euro al giorno prevista per ciascun migrante, tessere telefoniche, assistenza sanitaria. Ma secondo quanto ricostruito dall’inchiesta i bandi non erano rispettati. Alcuni migranti hanno raccontato di non aver avuto neppure la copertura medica oltre alla mancata erogazione dei pocket money nei confronti di almeno 300 migranti per l’impossibilità di identificazione, l’omessa fornitura della tessera telefonica con ricarica di 15 euro per ogni soggetto ospitato.
In uno dei casi accertati, Il Cenacolo avrebbe omesso la consegna di pocket money a 336 migranti col motivo che si erano allontanati dalle strutture: ma quel denaro, secondo le accuse, non sarebbe mai stato stornato dalle fatture riepilogative mensili messe in pagamento alla prefettura. In alcuni casi, poi, alcuni migranti sarebbero stati registrati in più di un centro di accoglienza, generando così un doppio compenso per i servizi offerti dalla cooperativa.
Il prefetto Laura Lega si è congratulata «per l’importante operazione messa a segno che conferma la forte azione di controllo esercitata costantemente dallo Stato sulla gestione del sistema di accoglienza per garantire la repressione diogniform ad’ illegalità ».« Bene il lavoro delle forze ordine sui controlli nei centri di accoglienza — il commento del sindaco di Firenze Dario Nardella — non si può prescindere dal rispetto delle regole. Non è possibile nessun tipo di accoglienza senza il più rigoroso rispetto delle regole».