Punteggio pieno, mai nessun mister così bene all’inizio
L’entusiasmo del mister: sei punti come Montella, ma con meno gol subiti
La corsa di Stefano Pioli era già cominciata qualche mese fa, quando la sua squadra era stata capace di vincere sei volte di fila dopo lo choc della morte del capitano Davide Astori. Adesso però l’allenatore viola va ancora più veloce. Con la vittoria sull’Udinese, la seconda in altrettante partite giocate, Pioli ha già eguagliato Montella, unico mister nell’era Della Valle ad essere riuscito a trovarsi a punteggio pieno dopo due giornate di campionato.
Ma è soprattutto la sua esultanza dopo il gol vittoria di Benassi la cifra del momento positivo della Fiorentina. Lui che in più di una circostanza si è sempre distinto per aplomb, domenica non è riuscito a trattenersi quando il pallone del centrocampista è entrato in rete: è schizzato in campo con uno scatto degno dei bei tempi. Una corsa inarrestabile, che nemmeno Chiesa è riuscito a interrompere e che ha visto Pioli piombare alle spalle di Benassi esattamente come un compagno di squadra. Un’altra testimonuto nianza di quanto sia saldo il gruppo che l’allenatore ha forgiato negli ultimi sei mesi, passando dalla tragedia di Astori del marzo scorso per arrivare a un inizio di campionato mai così positivo.
Anche con Montella in panchina, infatti, i viola riuscirono a battere subito Catania e Genoa, ma se i gol fatti grazie alla coppia Rossi-Gomez furono sette come in queste due settimane, è sulle reti incassate che l’attuale Fiorentina ha fatto ancora meglio. Perché nella stagione 2013/2014 i viola ne incassarono tre, mentre stavolta Lafont e Dragowski hanno un solo gol al passivo. Un record che soltanto Trapattoni, nella stagione 1998/1999, riuscì a centrare in una stagione che vide la Fiorentina laurearsi campione d’inverno prima che Edmundo prendesse la via del carnevale brasiliano ignorando l’infortunio di Batistuta. Ai tempi furono quattro le vittorie collezionate nelle prime quattro giornate, dunque serviranno due imprese tra Napoli e Genova per bissare quando avve- ormai 20 anni fa. Statistiche a parte, è stato lo stesso Pioli a confermare l’importanza del gol di domenica e del modo in cui la Fiorentina ha portato a casa i tre punti, ed è per questo motivo che la sua esultanza è andata oltre il consueto registro. Una corsa che a molti tifosi avrà ricordato quella di Malesani al gol in rovesciata di Batistuta, sempre contro l’Udinese ma a Udine in quella circostanza. Solo che stavolta tra i motivi dell’esultanza c’è la voglia di fe- steggiare insieme ai propri ragazzi piuttosto che l’esaltazione per una vittoria.
Questione di un feeling interno che ha riconquistato i tifosi, che domenica hanno scortato la squadra in scooter fino allo stadio. Anche questo è Pioli, un allenatore che pochi avrebbero immaginato pronto a rincorrere un giocatore come Mourinho o Conte. Il segno di come squadra e mister siano diventati una famiglia che si è fatta forza giorno dopo giorno, onorando quel numero 13 che oggi Pezzella porta sulla fascia da capitano a dispetto delle norme della Lega. Pioli non si vuol distinguere dai suoi giocatori, non certo sul piano del cuore e della passione. E la sua corsa di gioia per festeggiare altri tre punti, domenica a un quarto d’ora dalla fine di Fiorentina-Udinese, è la testimonianza più concreta.