Peretola sott’esame al ministero L’ombra del rinvio
Il ministro Toninelli e l’ipotesi di un rinvio della conferenza dei servizi in programma venerdì
La conferenza dei servizi sullo sviluppo dell’aeroporto di Firenze è fissata per venerdì, 7 settembre, ma la data di avvio del procedimento per l’apertura dei cantieri potrebbe slittare. A Roma il ministero dei trasporti ieri ha lavorato allo slittamento e la decisione (che dovrà avere solide motivazione) potrebbe arrivare oggi, quando i consigli comunali di Firenze e Sesto voteranno il loro parere da inviare alla conferenza. E Palazzo Vecchio aspetta di capire, oscillando tra preoccupazione ed ottimismo.
Rischia di essere rinviata in extremis la conferenza dei servizi sul piano di sviluppo dell’aeroporto Vespucci fissata per venerdì 7 settembre. Dal ministero dei trasporti a Roma infatti è arrivata l’informazione che ieri Maria Teresa Di Matteo, vice capo di gabinetto del dicastero guidato da Danilo Toninelli (M5S) — che ha detto «Peretola non è strategico, lo scalo di Pisa sì, e il progetto può cambiare» — ha lavorato al rinvio della conferenza e che la decisione potrebbe arrivare oggi o domani.
La conferenza dei servizi è stata convocata per questa settimana dal ministero dei trasporti il 9 luglio scorso, passo che sembrava irrevocabile, ma lo stesso Toninelli poco dopo ha affermato che si poteva cambiare e che la convocazione non significava che tutto era già deciso. E per tutta la giornata di ieri sarebbero andati avanti i colloqui tra ministero ed Enac, l’ente statale che sovrintende alla gestione degli aeroporti e che ha approvato il master plan del Vespucci con la nuova pista da 2.400 metri ed un diverso orientamento, confermando la data del 7 settembre pochi giorni fa nelle audizioni delle commissioni consiliari di Firenze e Sesto.
Data confermata anche se il Comune di Sesto Fiorentino aveva chiesto uno slittamento dopo che Enac aveva trasmesso documenti diversi rispetto a quelli avuti in precedenza, ma adesso tutto può riaprirsi. La voce della volontà di prendere tempo è arrivata anche a Palazzo Vecchio (e in Regione) dove si attende di capire cosa accadrà realmente, tra preoccupazione sugli effetti di una simile decisione che rafforzerebbe i «no pista» ed ottimismo sul fatto che l’ipotesi rinvio non si concretizzerà e che il 7 settembre resterà la data di avvio del procedimento che porterà all’apertura dei cantieri. Se la decisione romana giungerà oggi — anche se servirà una motivazione solida — lo farà nel giorno delle sedute sia del Consiglio comunale di Firenze che di quello di Sesto sul parere che le amministrazioni devono portare alla conferenza dei servizi del 7 a Roma; favorevole (sia pure con nuove richieste sulla viabilità) per la giunta di Palazzo Vecchio, negativo per quella del sindaco Lorenzo Falchi.
A Firenze anche Mdp, il partito del governatore della Toscana Enrico Rossi che vuole la pista, voterà no alla delibera come le opposizioni, a Sesto è il Pd ha dato un «giudizio negativo» sul masterplan presentato da Toscana Aeroporti, in un «incrocio» che rischia di lasciare isolati Nardella, il Pd fiorentino e Rossi. Il Consiglio regionale toscano invece ancora non ha in calendario il voto dato che nel provvedimento approvato dalla giunta si dice che l’aereoporto strategico che «valutate le integrazioni richieste e fornite dai vari soggetti nel mese di agosto attiveremo il procedimento dell’art. 9 bis della lr 65 (cioè il passaggio in Consiglio, ndr) ed esprimeremo il parere definitivo».
Intanto il comitato «Sì aeroporto di Firenze» è sbarcato su Facebook con la sua pagina ufficiale, in una «offensiva» sui social media che segue l’appello on line già sottoscritto da 3.900 persone e la seduta su Peretola nel Salone dei Dugento si annuncia rovente. Con le opposizioni di destra e sinistra che presenteranno anche molti emendamenti al documento che da il via libera al master plan e che daranno filo da torcere all’amministrazione.
Attesa
La preoccupazione di Palazzo Vecchio: così si rafforzano i «no aeroporto»