Bonafè apre la corsa
L’eurodeputata lancia la sfida per la segreteria toscana Pd Il like di Renzi. E Gelli cosa fa?
«Ora rialziamoci». Simona Bonafè lo dice al Pd toscano, annunciando ieri la sua candidatura a segretario regionale. L’europarlamentare si lancia nella corsa con un post su Facebook a cui mettono «mi piace» Matteo Renzi (tra i primi), Maria Elena Boschi, diversi parlamentari e consiglieri regionali, molti militanti. Uno schieramento di truppe che è un segnale a Federico Gelli, l’ex deputato pisano che ha raccolto attorno a sé i renziani «dissidenti» — critici verso la gestione del partito toscano — e che ancora non ha sciolto la riserva sulla sua candidatura. L’altro segnale a Gelli arriva direttamente da Bonafè: «Non farò accordi ma vorrei essere accompagnata dal meglio che saremo in grado di esprimere — scrive — Proporrò una segreteria forte e autorevole e voglio stare fianco a fianco di tutti i circoli, di tutti gli amministratori e di tutti i cittadini». È la risposta alla proposta di un ticket — con lei segretaria e Gelli vice o presidente del partito — lanciata dai sostenitori dell’ex parlamentare di Pisa, con cui si schiera la deputata Rosa Maria Di Giorgi, un tempo renzianissima. Ma anche di fronte a questo diniego Gelli non fa, ad ora, una piega: «La candidatura di Federico è ancora in campo, stiamo raccogliendo le firme», dicono i gelliani. Nel finesettimana i pontieri dei due schieramenti cercheranno di riaprire la strada di un accordo che a ieri sera sembrava molto difficile. Anche perché Bonafè sembra decisa a parlare soprattutto a militanti e amministratori del Pd toscano, disorientati dalle sconfitte elettorali a Pisa, Siena e Massa (e prima ancora negli anni Pistoia, Arezzo, Grosseto, Livorno...). «Senza ricadere nel solito gioco delle correnti», promette. In Toscana, dice l’europarlamentare, «governiamo bene, ma dobbiamo cambiare anche noi per andare avanti: una bicicletta sta in equilibrio solo se si fanno girare i pedali. Altrimenti si cade come è successo in troppe città toscane alle ultime amministrative». Parole che raccolgono il plauso del sindaco di Firenze Dario Nardella («Simona credo possa portare una bella dose di energia e di rinnovamento di cui c’è assolutamente bisogno»), del capogruppo in Senato Andrea Marcucci e del deputato livornese Andrea Romano. «Complimenti a Simona, sarà un bel confronto tra continuità e discontinuità», dice invece il candidato della sinistra del partito Valerio Fabiani, la cui corsa verso la segreteria regionale parte oggi da Livorno. «Che alla fine, dopo aver provato con sindaci, parlamentari e consiglieri regionali , siano addirittura andati a cercare a Bruxelles il mio sfidante al congresso — dice Fabiani — è un onore e la conferma che hanno capito che da questa parte non scherziamo affatto». A sostenere Fabiani c’è l’area che fa riferimento all’ex ministro Andrea Orlando e alcuni sostenitori di Michele Emiliano. «Mi impegnerò — dice Fabiani — affinché la discussione non sia autoreferenziale ma aperta alla società e a quella sinistra diffusa che vive dentro e fuori dal Pd. Voltiamo pagina». Le primarie sono fissate per il 14 ottobre. Lunedì scade il termine per le candidature. Che farà Gelli?