Corriere Fiorentino

Che Rificolona

La storia di Caterina, l’incontro con Betori. E piazza Tasso fa festa nel nuovo campetto

- di J. Storni e L. Sarra

Il corteo, la festa e la storia di Caterina, arrivata in carrozzina

Lo smalto rosso alle unghie, il giubbotto di jeans e un sorriso pieno di speranza. Caterina ha un tumore, ha poco meno di 40 anni, cammina male, si muove su una carrozzina. Però ieri sera voleva esserci. A tutti i costi. Ha lanciato un messaggio di fede e speranza. Poi, insieme ad altre 500 persone, è arrivata in piazza Santa Felicita a Firenze. Partenza dall’Impruneta. Undici chilometri e cinque ore di viaggio, un po’ camminando e un po’ spinta sulla carrozzina dal marito. Ha cantato, ha applaudito in mezzo alla musica dell’orchestra, stretta nell’affetto del corteo dei pellegrini scesi dalla collina, ricalcando gli itinerari dei contadini che, decenni fa, scendevano in città per festeggiar­e la nascita della Vergine. Un evento che fa parte della tradiziona­le festa della Rificolona, a cui Caterina ha portato il suo commovente inno alla vita.

Tantissime le lanterne colorate che hanno raggiunto piazza Duomo in un lungo corteo che ha attraversa­to Ponte Vecchio, piazza della Signoria (dove si è aggiunto il sindaco Dario Nardella) e via Calzaiuoli. In piazza Duomo, il corteo è stato salutato dall’arcivescov­o Giuseppe Betori che — accolto dal coro di «tanti auguri» visto che ricorre in questi giorni il decimo anno della sua presenza a Firenze — ha offerto la sua benedizion­e a Caterina. Poi il corteo ha raggiunto piazza Santissima Annunziata per la preghiera finale.

Festa della Rificolona anche in piazza Tasso con pitture, laboratori, giocoleria, merenda ai giardini e poi – per il gran finale – l’attesissim­o torneino di pallone sul nuovo manto sintetico di piazza Tasso. Una festa in Oltrarno il cui merito va alla squadra di calcetto dei «Draghi di Santo Spirito». Un gruppo di amici, legati dall’amore per il quartiere, che si propone di diventare un’associazio­ne di riferiment­o per San Frediano: «Ci vedevamo tutti al bar ‘L’angolino’ di Santo Spirito — spiega il capitano Diego Cubillos — E dopo aver formato la squadra, ci è venuto in mente di organizzar­e un evento per i ragazzi». «In anni in cui il quartiere perde identità tra airbnb, botteghe che chiudono e residenti in fuga il calcio è un momento di aggregazio­ne», aggiungono Cosimo De Vita e Niccolò Bojola.

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Nella foto grande Caterina insieme al marito ead alcuni volontari all’arrivo in Duomo dall’Impruneta, sopra le rificolone in piazza Santissima Annunziata A sinistra la partita d’inaugurazi­one del nuovo campetto di piazza Tasso
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