La nuova piazza dei Ciompi «La restituiamo così alla città»
L’ESTETICA CONTA, MA C’È ANCHE ALTRO
Il confronto tra le due foto di piazza dei Ciompi, prima e dopo la riqualificazione, vale più di mille parole: la piazza adesso è sicuramente più bella. Anzi, è bella e basta, mentre prima sembrava un accampamento, con le sue lamiere disordinate. Un risultato di tutta evidenza che il sindaco e la giunta comunale hanno voluto sottolineare con la loro presenza massiccia all’inaugurazione di ieri sera. E però c’è un però. La nuova piazza dei Ciompi risponde appieno, ancora una volta, a una visione essenzialmente estetica delle piazze della nostra città (salvo il loro uso episodico, all’occorrenza, per fini manifestamente commerciali).
«Abito in Sant’Ambrogio da 60 anni e mai prima d’ora avevamo visto una piazza così bella, pulita, verde». Giuliano, ieri pomeriggio, ha rinunciato ad un appuntamento dal medico per partecipare al taglio del nastro della nuova piazza dei Ciompi. Per un anno ha seguito passo dopo passo l’evoluzione del cantiere, ha partecipato insieme a tanti altri residenti ai percorsi d’ascolto organizzati da Palazzo Vecchio, ha perfino litigato con alcuni rigattieri che si opponevano al progetto. E ieri era lì, accanto alle chiarine e al gonfalone della Città di Firenze. Ed è stato il primo a salutare e ringraziare «per questo regalo al nostro rione» il sindaco Dario Nardella. «Restituiamo alla città e al quartiere questa piazza piena di storia» ha detto Nardella.
Mischiate nella folla, poco più in là, alcune mamme cercano di trattenere i bambini che scalpitano per entrare nel giardino e passeggiare tra rose e salvia, tassi e aiuole fiorite. La piazza ha cambiato completamente volto: ci sono le siepi di mirto, le aiuole a contornare il grande pino al centro, una piccola recinzione e ai bordi ci sono 12 alberi di aranci amari.
La festa per i nuovi Ciompi, ieri, ha preso il via con uno spettacolo di giocolieri, clown con i trampoli e un’esibizione della Scuola di Musica di Fiesole. Più di cinquecento persone hanno scelto di essere in piazza «per condividere tutti insieme una giornata indimenticabile per chi vive qui».
All’inaugurazione, però, non è filato tutto liscio. Il nuovo disegno e la concezione stessa della piazza ad alcuni non sono piaciuti. C’è chi ha voluto manifestare il proprio dissenso attaccando dei cartoncini rossi alla cancellata che circonda lo spazio verde al centro dello slargo. Altri, invece, hanno messo un drappo nero alle finestre, in segno di lutto. Mentre i rigattieri che affacciano sulla piazza dove è nato il Ghiberti hanno abbassato le serrande dei loro negozi in segno di protesta. Il sindaco, per nulla impensierito dal dissenso, ha detto che «questo è un esempio di come si possa rifare una piazza con la grande partecipazione della comunità. Abbiamo temuto di non farcela ma la pazienza e la tenacia hanno vinto. Questa è innanzitutto una piazza vivibile ma è anche una piazza che mantiene la sua vocazione mercatale. E infatti già dalla prossima settimana prenderà il via la mostra di fiori e libri che qui porterà colore e cultura. Lì dove c’era degrado e amianto ora ci sono piante, fiori e pietra alberese».
E sul rapporto tra la nuova piazza e ed il vicino centro islamico cittadino ha aggiunto che «dove c’è bellezza, si porta altra bellezza: sono i luoghi degradati che inducono spesso a comportamenti degradanti». Così, «una bella piazza porta anche le diverse comunità che insistono su quest’area a prendersi cura degli spazi pubblici con più attenzione di quanto fatto finora. Nardella ha infine sottolineato che la nuova piazza dei Ciompi dovrà essere vissuta civilmente e correttamente da tutti, «quindi credo che sia anche una risposta positiva a chi viene qui a pregare».
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Giorni di lavoro per dare il nuovo volto alla piazza e al giardino 1 Milione di euro sono i soldi investiti dal Comune nell’area
La speranza
Sono i luoghi degradati che inducono a certi comportamenti. Dove c’è bellezza si porta bellezza