SE AVESSI UN TASER... (DESIDERI CONFESSABILI DI UN FIORENTINO)
Adesso è chiarito il mistero. Da qualche parte, fra le colline che circondano la città, tempo fa qualcuno deve aver inguattato un gigantesco invisibile taser, l’arma elettronica in dotazione «sperimentale» alle forze di polizia.
Sì, quello già impiegato giorni fa su un giovane senzatetto che circolava nudo nei giardini della Fortezza importunando i passanti. Perché lo avrebbero fatto? Vogliamo dire: il grande taser, non l’elettromiografia forzata al giovane ignudo. Ma è ovvio...Hanno inguattato il gigantesco taser per immobilizzare, nell’ordine: la nuova pista dell’aeroporto di Peretola, il sotto-attraversamento fiorentino dell’alta velocità, l’inceneritore di Case Passerini, il Centro d’arte contemporanea all’ex Meccanotessile, la linea 2 della Tramvia, il recupero di Sant’Orsola, la loggia di Isozaki ai Grandi Uffizi. Eccetera eccetera. Sì. Impossibile non ipotizzare, per palese mancanza di spiegazioni alternative soddisfacenti, l’esistenza di questo gigantesco «storditore», fin qui sottaciuta e malamente camuffata da motivazioni e concause meno fantasiose, ma inadeguate a spiegare inconcepibili differimenti alle calende greche, e ritardi nell’ordine delle ere geologiche. Poi si dice che Firenze avrebbe bisogno di una «scossa», per fare giustizia di certi immobilismi! Tutto il contrario: certe scosse immobilizzano, eccome. Quanto poi all’arma nel suo formato standard, invece... che dire? Evidentemente il diffuso clima di paura e di ricerca di sicurezza l’ha resa accettabile e anzi ben vista dall’opinione pubblica, nonostante le forti riserve espresse al riguardo dall’Onu (organismo che peraltro gode attualmente nel nostro Paese di simpatie inferiori a quelle a suo tempo riscosse, assieme a laute sanzioni fiscali, da Equitalia). E nonostante che Amnesty International l’abbia addirittura inserito, il taser, nel novero degli strumenti di tortura, fra la garrota, la goccia cinese e i dischi di Young Signorino. E dunque, sull’onda di un consenso vagamente forcaiolo, proviamo ad estendere il suo impiego al di là della repressione di comportamenti esplicitamente criminosi. Per prevenire altre deleterie consuetudini. Tipo. Il ventiduesimo turista della carovana in transito dal lungarno Pecori Giraldi a piazza Santa Croce si appresta ad attraversare il lungarno portandosene dietro una scia di altri settanta, intenzionato, per eccesso d’ansia, a non perdere il contatto fisico con la teoria che lo precede e col capobranco, e con ciò obbligandoti ad attendere, prima di poter transitare con la macchina, il passaggio dell’intera transumanza? Taser. Lo immobilizzi sul marciapiede e passi tu, senza perdere mezz’ora e passa. Oppure. L’avventore del pub fintoirlandese proditoriamente aperto sotto casa tua, e divenuto locale di culto della movida, si appresta, dopo il sesto boccale di birra, a svuotare una vescica gonfia come una mongolfiera e ricolma come il serbatoio di un Airbus alla partenza per un volo transcontinentale, proprio lì, sul portone di casa tua, già precedentem ente irrorato dalle torrenziali minzioni di sedici compagni di bevute? Taser. Ma attenzione: da utilizzare nel momento in cui il tipo comincia a sbottonarsi impaziente la patta sulla porta del locale. Che potrà così ricevere indietro diureticamente una parte non irrisoria di quanto ha appena somministrato al cliente. O ancora. In Palazzo Vecchio si consegnano le chiavi della città con lo stesso criterio con cui a Itaca Ulisse avrebbe potuto consegnare le chiavi di casa ai Proci? Taser, taser... E ancora taser allo scultore che sta per donare una sua creazione alla città, e non si sa mai dove piazzarla senza far danno (ma qui il rimedio può essere peggiore del male che si vuol prevenire, perché lo scultore stesso, immobilizzandosi, diventerebbe una statua da collocare). Taser al ciclista che sta per imboccare contromano un senso unico, tanto lui è buono e può farlo. Taser al leader politico decotto che aveva detto di ritirarsi dopo la sconfitta, e invece annuncia il rientro in campo. E, infine, perché no? Taser a certi giornalisti che vogliono fare gli spiritosi a tutti i costi mettendosi alla tastiera del computer, e per i quali l’utilizzo del taser sarebbe veramen…
Il trucco svelato Forse c’è un enorme storditore nascosto che blocca tutti i progetti, dall’aeroporto a Isozaki
Altri usi Però potrebbe essere utile in tante occasioni, anche per paralizzare chi ti fa pipì sul portone