Pirelli-Rossi, scontro sulla Bekaert
In 200 manifestano a Milano davanti alla multinazionale
Erano circa 200 i MILANO lavoratori della Bekaert di Figline che ieri hanno manifestato a Milano davanti alla sede di Pirelli, ex proprietaria dello stabilimento ceduto nel 2014 all’impresa belga che ora ha intenzione di chiudere la sede toscana. Tra loro il presidente della Regione Enrico Rossi, protagonista di uno scontro proprio con Pirelli.
Martina ha 19 anni, ieri MILANO mattina alle 5,30 è salita sul pullman. Da Figline verso Milano, per stare accanto al padre Angelo, uno dei 318 operai licenziati della Bekaert, nella manifestazione sotto la sede della Pirelli. Quando è scesa dal pullman, si è confusa nella folla dei quasi 200 lavoratori che manifestavano ai cancelli della multinazionale. Poi ha afferrato il megafono: «Se Bekaert chiude, non sarà un problema soltanto per gli operai, ma anche per le loro famiglie». Poi, insieme agli altri operai, ha chiesto a Pirelli di ricevere i manifestanti. Ma i cancelli non si sono aperti. Gli operai non sono stati ricevuti.
Neppure il governatore Enrico Rossi, anche lui arrivato in treno da Firenze, e neppure la sindaca di Figline Giulia Mugnai, che ha detto: «Di fatto è stata chiusa la porta in faccia alle istituzioni di tutti i livelli della Toscana».
Pirelli, proprietaria dell’azienda fino al 2014, è tutt’ora uno dei clienti principali di Bekaert. Per questo i lavoratori hanno chiesto un incontro, affinché Pirelli si assuma un «impegno morale» per scongiurare la chiusura. «Chiedo a Pirelli di frasi sentire, ha gli strumenti per farlo», ha detto Rossi, che ha poi chiesto al ministro Di Mario di mantenere le promesse sul provvedimento urgente per la re-introduzione della cassa integrazione per cessazione.
I sindacati hanno annunciato una nuova manifestazione a Roma, davanti al Ministero dello Sviluppo economico, per venerdì 21. Nel pomeriggio, Rossi ha annunciato che Pirelli si è resa disponibile a incontrarlo nei prossimi giorni, venendo però smentito poco dopo da una nota della multinazionale in cui si spiega di «non aver avuto nessun contatto stamani con il presidente della Regione». Il governatore però conferma: «Alla diplomazia preferisco la trasparenza, l’azienda mi ha fatto sapere che sarà disponibile a un incontro».