Corriere Fiorentino

INGENUITÀ E MATURITÀ

- Di Sandro Picchi

Una sconfitta che parla di ingenuità ma anche di maturità da parte della Fiorentina, battuta dall’Inter nel momento in cui sembrava avere il gioco e il controllo della partita dalla sua parte, Vitor Hugo ha provocato un rigore ed è uscito con pericolosa intempesti­vità sull’azione che ha permesso ai nerazzurri il gol decisivo.Peccato per i viola che stavano facendo tremare l’Inter, una squadra che gioca a sprazzi e che il pubblico sostiene soltanto quando attacca e che invece disapprova appena commette qualche errore. Forse dimostrare personalit­à era da parte della Fiorentina l’aspetto più importante, la squadra ha dimostrato di possederla soprattutt­o nell’approccio e nel proporsi verso un tentativo di vittoria dopo il pareggio sul tiro deviato di Chiesa. Non è una promozione, ma neanche una bocciatura questa sconfitta, amara ma non disastrosa nei contenuti. Qualche giocatore, come Simeone che ha fallito una palla gol, è sembrato sotto tono, ma nel complesso una squadra così giovane che va a San Siro e se la gioca con personalit­à, anche se si tratta di una personalit­à a tempi alterni che ogni tanto sconfina nell’ingenuità, è un dato positivo che, però, non porta punti in classifica e rimanda al mittente la promozione dei viola ai livelli superiori che, comunque, non sono lontanissi­mi. Non è mancata la voglia di dimostrare e neanche il gioco da sviluppare, ma semmai è mancata un po’ di esperienza e di controllo per un lungo periodo del primo tempo. Peccato per i viola, ma si può crescere anche sbagliando. Chiesa ha fatto molto, combattend­o su ogni pallone nonostante un cartellino giallo rimediato dopo venti minuti di gioco. È il trascinato­re di questa Fiorentina che stavolta non ha spiccato il volo ma che ha la qualità per riprovarci.

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