Bagno a Ripoli cerca cittadini vigilanti «Ma niente ronde»
Il protocollo della questura, da gennaio via alla rete per segnalare casi sospetti
«Occhi ben aperti sul territorio, coordinati e consapevoli. Ecco il ruolo dei cittadini ripolesi che verranno selezionati per incrementare prevenzione e sicurezza».
Bagno a Ripoli, come annunciato dal sindaco Francesco Casini, ha aderito al protocollo d’intesa redatto dalla Prefettura di Firenze per il progetto «controllo di vicinato». Cos’è? Un sistema di sicurezza integrato che sia aggiuntivo a forze dell’ordine e polizia municipale per un miglior monitoraggio del territorio. A fine mese verrà firmata la pratica e partiranno le selezioni dei candidati, gestite dai carabinieri di Bagno a Ripoli: «A seconda delle richieste costituiremo i gruppi. Ci vorranno due mesi circa, per l’inizio del 2019 faremo partire il progetto», dice Casini.
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Il sindaco Casini
È un modo per dare più efficacia alle segnalazioni, nessuno potrà fare il giro dei quartieri
E il sindaco è pronto a respingere la potenziale accusa di aver istituito delle ronde: «Assolutamente no — spiega — non ci saranno ronde o analoghe forme di sorveglianza. I cittadini coinvolti saranno il riferimento per raccogliere eventuali segnalazioni dei compaesani ed un tramite ancor più diretto con le forze dell’ordine. Ma, teniamo a specificarlo, non si incontreranno per fare il giro del quartiere: i pattugliamenti sono severamente proibiti. Anzi, abbiamo aderito al progetto con l’intento di strutturare il ruolo della cittadinanza nell’impegno a favore della sicurezza». Consentiti gruppi Whatsapp o chat Facebook, a patto che siano gestiti da persone autorizzate ed abbiano un collegamento con le autorità. «Iniziative sporadiche — aggiunge — senza formazione specifica e improvvisate, potrebbero comportare più problemi che risposte».
Nel dettaglio, l’azione di controllo dei vari gruppi si limiterà ad osservare ed annotare ciò che dovesse accadere in zona: in caso di auto o persone palesemente sospetti, mezzi ritenuti rubati, atti di vandalismo o bullismo, situazioni di degrado o altro, si potranno contattare i cittadini-controllori che, a loro volta, avviseranno i «colleghi» delle altre aree ed i carabinieri.
«Il controllo di vicinato — conclude Casini — non si sostituisce in alcun modo ai tutori dell’ordine: perciò, ricordate, chiamate anzitutto i numeri di emergenza 112, 113 e 118».