Staffetta fra i Bigazzi e via al nuovo Prosperius
«Il tempo sa essere galantuomo e rendere giustizia». Mario Bigazzi, presidente di Prosperius, commenta così l’inaugurazione della nuova clinica che si è trasferita in via San Domenico, dopo due decenni di querelle giudiziarie: «Vent’anni per realizzare un progetto sono decisamente troppi. Ma se è vero che siamo giunti alla mèta provati dalla lunga battaglia, siamo orgogliosi per aver dato vita a un gioiello della sanità fiorentina». Il trasloco dalle vecchie sedi di via Masaccio e viale Rosselli è quasi del tutto completato, manca solo la camera iperbarica che arriverà entro la fine del 2018.
In via San Domenico, in 10 mila metri quadri coperti, ci sono gli 84 posti letto dell’Antica Villa Cherubini (che presto diventeranno 160), le sale operatorie, il centro diagnostico, la riabilitazione robotica e una grande palestra.Ieri è stato annunciato anche uno storico passaggio di testimone: se Mario Bigazzi resta presidente e sua moglie Stella presidente del cda, il potere di firma su ogni decisione è ora nelle mani della figlia Benedetta, il direttore. «È stata dura convincere mio marito», confessa Stella, che ha voluto che il brindisi fosse ieri, perché era l’anniversario di quel 26 ottobre 1969 in cui i due si misero insieme. Cinque anni dopo, partì l’avventura della famiglia Bigazzi nella sanità privata, che alla fine degli anni ‘70 portò a Firenze la prima Tac: «Oggi, clinica privata non è solo gradevolezza del soggiorno, qui parliamo di innovazione, tecnologia, macchine innovative, diagnosi predittive su tumori e malattie cardiovascolari, diagnosi genetiche», spiega Mario Bigazzi. Mentre Benedetta spiega: «Nonostante i 50 milioni di investimenti, nessun gruppo esterno è entrato in questa struttura: Prosperius resta imprenditoria di famiglia, fiorentina, e io mi impegnerò perché resti così».
Nella clinica di via San Domenico, i degenti hanno la scelta tra camere e suite, con la possibilità di far dormire un famigliare nella stanza, mentre nella modernissima palestra spuntano macchine come l’esoscheletro che consente ai paraplegici di camminare, che i Bigazzi, primi in Europa, hanno tratto dalla tecnologia militare israeliana. E fuori c’è anche una pista in erba sintetica per consentire agli atleti di fare riabilitazione. Del resto, in passato, Prosperius ha avuto tra i suoi pazienti calciatori noti come Batistuta, Trezeguet e Zebina.
Ieri mattina, alla conferenza stampa c’erano il sindaco di Fiesole, Anna Ravoni, e l’assessore alla sanità di Palazzo Vecchio, Sara Funaro: «Non solo daremo lavoro a 250 persone tra medici, tecnici, infer- mieri e impiegati — ha detto loro Mario Bigazzi — Ma contiamo di creare anche turismo sanitario: nell’altro nostro centro, a Umbertide, abbiamo un tasso di pazienti stranieri dell’80 per cento. Qui sto pensando di trasformare la vicina San Girolamo un centro per ospitare i parenti dei pazienti». Poi, in serata, il grande brindisi, con il sindaco Dario Nardella, il vescovo di Fiesole Mario Meini, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, l’onorevole Luca Lotti e l’ex ad di Fiat Paolo Fresco. E anche l’ospite più atteso Gabriel Batistuta.