LA BIBLIOTECA DA SALVARE (OFFERTA PER SAN MARCO)
aro direttore, mi permetta una riflessione e una proposta su un tema a me molto caro, come del resto, al Suo giornale.
La Biblioteca di spiritualità «Arrigo Levasti» rappresenta un patrimonio importante per la città di Firenze.
Il professor Arrigo Levasti, nel 1973, anno della sua morte, donò tutta la parte «spirituale» della sua biblioteca al convento di San Marco di Firenze a due condizioni: primo, che il materiale librario non venisse fuso con quello della comunità; secondo, che fosse accessibile al pubblico. All’iniziale fondo Levasti di 7.450 preziosi volumi si aggiunsero via via molte altre raccolte o per donazioni o per acquisti. Vi si trovano testi di spiritualità, mistica, filosofia, storia, letteratura, Sacra Scrittura. C’è anche un cospicuo deposito di riviste, ricevute in cambio con la Rivista di ascetica e mistica, il più antico periodico italiano di spiritualità, che ha la sua sede negli stessi ambienti del complesso conventuale. La Biblioteca, dopo essere stata ospite per molti anni dei locali interni del Convento di San Marco, oggi ha una sede propria negli antichi annessi del Convento, in via della Dogana. La Biblioteca così usufruisce di più ampi spazi, per deposito e studio. I Padri Domenicani si sono impegnati in questa opera culturale in continuità con l’antica Biblioteca di Michelozzo, vero e proprio tempio del sapere umanistico, realizzata all’interno del Convento di San Marco per volere di Cosimo de’ Medici: fu la prima biblioteca aperta al pubblico nella Firenze rinascimentale, affinché secondo il carisma dell’Ordine Domenicano potesse essere presente nel convento un servizio alla sapienza e alla verità, e oggi fa parte del percorso museale.
La Biblioteca Levasti, dunque, si colloca in un percorso storico che vede tra i suoi protagonisti figure come il Beato Angelico e fra’ Girolamo Savonarola, il vescovo santo Antonino Pierozzi, ma anche figure di spicco della poesia e della filosofia come Agnolo Poliziano e Giovanni Pico della Mirandola, che qui hanno la loro sepoltura. Nella basilica riposa anche Giorgio La Pira, il sindaco che la Chiesa ha da poco proclamato venerabile e che proprio in San Marco ha avuto per tanti anni la sua residenza, ospite della cella numero IV. Oggi la biblioteca è aperta due giorni a settimana, lunedì e mercoledì. Conta circa 45 mila volumi complessivi, di cui 30 mila catalogati online, e 200 riviste correnti. Offre servizio di consultazione, prestito, riproduzione, supporto nella ricerca e connessione internet. Il catalogo online è inserito nello Sdiaf, il sistema Documentario Integrato dell’Area Fiorentina, ed è quindi messo a disposizione di tutta la rete che comprende oltre alle 13 biblioteche comunali anche quelle di numerose associazioni e istituti culturali. Tra questi figurano anche 23 istituti religiosi: conventi e abbazie ma anche luoghi di formazione come il Seminario e la Facoltà Teologica, associazioni come Pax Christi e il Centro La Pira o luoghi di altre confessioni cristiane (valdesi, avventisti, luterani, ortodossi) e di altre religioni (comunità ebraica).
Avendo ricevuto, come assessore, anche la competenza sul sistema bibliotecario, ho potuto verificare la complessità e la bellezza di questa rete che fa di Firenze un gioiello a livello nazionale ed Europeo, sia per la vastità e capillarità dell’offerta culturale, sia per la capacità di coinvolgere, attraverso varie iniziative, la cittadinanza fiorentina promuovendo il grande valore della lettura. Per questo non posso che esprimere dispiacere di fronte alla previsione della chiusura della biblioteca, destinata a diventare un fondo librario annesso all’altra grande biblioteca dell’ordine domenicano a Firenze, la biblioteca «Jacopo Passavanti» di Santa Maria Novella. I libri, attraverso il sistema Sdiaf, potranno essere richiesti e consultati dal convento di Santa Maria Novella; non ci sarà più però l’apertura al pubblico di un luogo che negli anni è stato punto di riferimento per studenti, insegnanti, ricercatori, o semplici appassionati di tematiche spirituali e filosofiche, e intorno al quale erano nate anche molte iniziative culturali, cicli di incontri, conferenze.
La chiusura si colloca nel panorama più ampio della soppressione della comunità religiosa di San Marco, che è stata unita a quella di Santa Maria Novella. La biblioteca però ha, rispetto alla comunità religiosa, una sua autonomia di gestione, per questo farò una proposta ai padri Domenicani per individuare una soluzione che consenta di mantenere, almeno in forma limitata o su prenotazione, la fruibilità di questi ambienti per la cittadinanza fiorentina e per le tante persone che vengono a Firenze per interessi culturali o motivi di studio.
È forte il rammarico di fronte a queste soppressioni annunciate (convento e biblioteca) che renderebbero la città tutta davvero più povera.