Per la Giustizia è ancora un imputato Fino alla Cassazione
Rodolfo Fiesoli non andrà in carcere neppure dopo l’ultima condanna. Ultima solo in ordine cronologico, perché c’è ancora la Cassazione che dovrà scrivere l’ultima parola sul destino del fondatore del Forteto di Vicchio del Mugello. Le porte del carcere per l’uomo che oggi ha 74 anni si apriranno solo se — e quando — la Suprema Corte confermerà la condanna del processo bis d’Appello. Perché solo in quel caso la sentenza sarà definitiva. Fino a quel momento per la giustizia Fiesoli resterà sempre un imputato e non un condannato con sentenza definitiva. In primo grado Fiesoli era stato condannato a 17 anni e mezzo, poi la Corte d’Appello aveva ridotto la pena a 15 anni e 10 mesi, infine la Cassazione aveva confermato le responsabilità accertate dai giudici del secondo grado ma aveva rinviato alla stessa Corte d’Appello per la ridefinizione di un reato — la violenza sessuale di gruppo su un minore — e per la quantificazione della pena. È proprio su questo punto che si è giocata la partita della carcerazionescarcerazione di Fiesoli quando nel dicembre 2017, dopo la sentenza della Cassazione, Fiesoli è finito in carcere su ordine della Procura generale. L’uomo condannato per maltrattamenti e abusi sessuali sui piccoli ospiti della comunità per decenni considerata un’eccellenza resterà a Sollicciano per sei mesi e mezzo. Fino a quando i suoi legali vincono il ricorso in Cassazione. A luglio gli ermellini danno ragione all’avvocato Lorenzo Zilletti e il professor Oliviero Mazza i quali sostenevano che la pena non si poteva considerare definitiva perché non era stata completamente quantificata. Una pena che non abbia i caratteri di certezza e irrevocabilità, hanno confermato i giudici della prima sezione della Cassazione, non si può eseguire. La sentenza dell’Appello bis, quello che ha quantificato la pena a 14 anni e 10 mesi, è arrivata ieri. Perché quella sentenza diventi definitiva bisognerà aspettare ancora.
I tempi
Fu scarcerato dalla Suprema Corte in attesa dell’ultimo giudizio