Discesa pericolosa
Corsa all’Europa: la squadra di Pioli non vince da oltre un mese e scende così all’ottavo posto, scavalcata anche dal Torino e dal Sassuolo
Dopo undici giri la sensazione è che la macchina viola abbia un problema. E se la sosta ai box resta fissata per il mese di gennaio adesso solo Pioli può trasmettere le giuste modifiche da apportare in corsa.
La metafora automobilistica si cala alla perfezione sul momento viola, dopo oltre un mese in cui la Fiorentina ha ridotto la percentuale di vittorie a poco oltre il 35% sul totale delle gare disputate. Manca dal 30 settembre il massimo risultato (2-0 sull’Atalanta) con una striscia di tre pareggi e una sconfitta a confermare un mese di ottobre in ombra. La conseguenza è una lenta discesa in classifica (ora i viola sono ottavi), con le dirette concorrenti che stanno recuperando e con le squadre più attrezzate che allungano.
L’ultima volta che i viola portarono a casa i tre punti si ritrovarono al terzo posto, in coabitazione con Inter e Sassuolo; quattro partite più tardi sono cinque le posizioni perse. Non solo, perché il parziale racconta di una rimonta generale che la Fiorentina non ha potuto far altro che osservare.
È il Torino la squadra che ha effettuato più sorpassi, l’ultimo ieri con la vittoria di Genova che ha proiettato la squadra di Mazzarri dal meno 4 di fine settembre all’attuale più 1 su Simeone e compagni. I granata si ritrovano al settimo posto con un punto in meno rispetto al Sassuolo, al sesto, ed è in teoria in questo lasso di punti valido per l’Europa League che la Fiorentina ha perso posizioni. Numeri poco esaltanti per una squadra che inizialmente teneva ben altro passo. Col senno di poi l’ottimo avvio è stato ridimensionato dai risultati delle squadre affrontate al Franchi, con la sola Atalanta capace di migliorare il trend inizialmente negativo e che adesso si trova a un solo punto di distanza. Il Chievo dopo le sei reti rimediate a Firenze ha cambiato l’allenatore e continua a perdere (ieri è arrivata la terza sconfitta consecutiva per la squadra di Ventura) mentre Udinese e Spal non se la passano meglio con la squadra dell’ex Semplici che vive una forte flessione caratterizzata dallo stop interno con il Frosinone e dall’ultimo k.o. contro la Lazio. Se la Fiorentina è stata capace di battere nettamente soltanto le squadre che oggi albergano nella bassa classifica, con le prime della classe non c’è mai stata gloria (tre sconfitte con Napoli, Inter e Lazio) mentre anche con le dirette concorrenti il bilancio è comunque peggiorato. I pareggi esterni rimediati a Genova, con la Samp, e a Torino avevano mantenuto la media inglese, ma l’ultimo pari di sabato sera certifica il rallentamento.
Niente di irreparabile, siamo ancora a meno di un terzo della stagione, ma pur sempre la spia di un malessere. Gli stessi pareggi collezionati dopo la sconfitta dell’Olimpico, alla ripresa del campionato dopo l’ultima sosta, sono arrivati sempre in rimonta, con sei punti lasciati per strada. Ai rigori segnati da Veretout con Cagliari e Roma sono seguiti i pareggi di Pavoletti e Florenzi, mentre il gol iniziale di Benassi, a Torino, è stato pareggiato dal tiro di Aina. Anche su questo Pioli dovrà lavorare, cercando di limare i difetti che hanno impedito alla Fiorentina di difendere vantaggi preziosi e portare a casa punti. Perché il rischio di scivolare ancora e di ritrovarsi al mercato di riparazione troppo lontani dalle posizioni che contano ora è reale.
Statistiche
Il Torino in un mese ha recuperato quattro punti e scavalcato di uno Pezzella e compagni, in difficoltà anche a difendere il vantaggio