Nazionale, il segnale di Bonisoli Il direttore: presto i concorsi
Il ministro incontra i vertici delle biblioteche italiane. E sul mangificio dice: aiuteremo Nardella
Il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli sbarca a Firenze, ma il suo primo incontro non è con il sindaco Dario Nardella per il tavolo con i sindaci delle Capitali della cultura europee. Prima di parlare con lui in Palazzo Vecchio (e tirare una staffilata contro la «via dei panini», via dei Neri), arriva alla Biblioteca Nazionale per incontrare tutti i direttori delle biblioteche italiane che ricadono sotto il suo ministero. «Abbiamo fatto il punto della situazione», dice all’uscita. Ma come è andata? «Chiedete a loro». In realtà, è un segnale per ribadire l’attenzione che il ministero vuole dare a questa istituzione, dopo gli appelli per salvarla, anche per la carenza di personale.
Non tutti escono felici dalla riunione, «si sa, i fondi non li decide il ministro ma i suoi capi, Di Maio e Salvini», sfugge ad un direttore del nord Italia. Più ottimista Luca Bellingeri, direttore della Nazionale di Firenze: se è vero che in Finanziaria ci sono fondi solo per mille delle 2 mila assunzioni promesse dal ministro, «la legge ordinaria consente già oggi di procedere a concorsi per i posti vacanti». Ed anche se non se ne è parlato nell’incontro, Bellingeri confida che i nuovi concorsi possano partire «entro il 2019».
Bonisoli però apre un altro fronte: quando gli viene chiesto, prima di parlare all’incontro tra le Città capitali della cultura europea nel Salone dei 500, se Firenze è una città degradata, afferma: «Oggi sono passato, ho visto via dei Neri, dove ci sono tutti i panini eccetera: in effetti colpisce...». Ma poi si dichiara subito pronto a dare una mano, senza polemiche: il tema dell’overtourism «deve essere qualcosa dove le città giocano un ruolo importante. Da Roma possiamo aiutare, magari possiamo dare qualche suggerimento, anche risorse, ma poi sono scelte che vanno fatte dai cittadini che vivono in una città». Un’apertura alle decisioni che Palazzo Vecchio ha preso, e prenderà, che il sindaco Dario Nardella subito coglie: «Mi fa piacere che il ministro noti questo aspetto, perché evidentemente c’è una sintonia nel rilevare i problemi e credo anche nell’affrontarli come stiamo cercando di fare noi», fa sapere il sindaco, che ribadisce «l’impegno che noi stiamo portando avanti proprio da quest’estate attraverso la mia ordinanza anti bivacco, perché ci sia più rispetto per i nostri centri storici, e ci sia da parte soprattutto dei visitatori oltre che degli stessi cittadini una cura particolare per i luoghi pubblici. Vietare di mangiare e bere seduti sul marciapiede credo che sia semplicemente un fatto di buon senso, di civiltà». E pure il direttore degli Uffizi Eike Schmidt (con il quale Bonisoli ha ammirato il Codice Leicester nella mostra su Leonardo) chiede di intervenire sull’eccesso di turismo: «Siamo contro il turismo spazzatura: ci sono spazi, nelle città, che non sono concepiti per accogliere qualsiasi quantità di persone. Quando questo accade, porta inevitabilmente al degrado».