Privacy a rischio? Solo agenti e militari vedranno i filmati
«Ma non c’è confronto, adesso sembra un film...». Il militare della guardia di finanza in servizio nella centrale operativa di via Santa Reparata ha appena visto le immagini che arrivano dalle cinquecento telecamere istallate dal Comune in tutta la città, e che sono trasmesse anche alle centrali della municipale in piazza della Porta al Prato, del comando dei carabinieri di Borgognissanti e della polizia di Stato in via Zara. «È tutto molto più chiaro — racconta — sembra di vedere dal vivo le persone». Immagini più nitide, quindi, ma c’è un altro accorgimento tecnico, previsto dal nuovo sistema in fase di installazione, che probabilmente eviterà anche qualche polemica o criticità per le attività di indagine. I dispositivi sono di due tipi: uno con qualità di immagini «full hd», del tipo dome manovrabile in tempo reale dalla sala operativa, con la possibilità sia di ruotare l’obiettivo di 360 gradi sia di zoomare su particolari zone di interesse, l’altro fisso ad altissima risoluzione (4k). Le immagini registrate restano nella disponibilità dell’amministrazione comunale per settantadue ore, salvo richiesta diversa da parte dell’autorità giudiziaria. La connettività di questo complesso sistema di telecamere è di tipo misto, assicurata da diverse modalità: Adsl (la classica trasmissione telefonica), fibra ottica, LTE (che utilizza la banda larga sui dispositivi mobili) e wi-fi. A visionare le immagini — riprodotte su due maxi schermi con tanto di joystick per manovrare gli occhi elettronici a proprio piacimento — ci sono, giorno e notte, due operatori pronti a far intervenire, in caso di reato, una o più pattuglie in servizio sul territorio. Gli obiettivi, infine, riescono a rendere riconoscibile una persona o un luogo anche se si trova a diverse decine di metri di distanza ed è notte.
Sala operativa Gli occhi elettronici sono comandati a distanza con un joystick