«Raggiolatti» e «Capibugi», il nuovo film sull’unione con il Casentino spettatore
«Raggiolatti» contro «Capibugi». Il referendum sulla fusione tra Ortignano Raggiolo e Bibbiena, rispettivamente 800 e 11.500 abitanti,ha arricchito il vocabolario. Se da una parte i favorevoli al Sì hanno detto che chi voterà No «odia il Casentino», dall’altra il Comitato «No Orbi» (acronimo dei due paesi) paventa «un’annessione». Nel 2015 il sindaco di Bibbiena, Daniele Bernardini, si schierò contro la fusione desiderando che vi entrasse anche Chiusi della Verna; nel 2017 il referendum a tre vide vincere il Sì a Bibbiena e Ortignano Raggiolo e il No a Chiusi, decisivo per annullare l’operazione. Adesso ci riprovano e gli animi appaiono esacerbati. «L’efficientissimo Comitato per il No mette in giro notizie false — dice il sindaco di Ortignano Raggiolo, Fiorenzo Pistolesi — tipo che chiuderanno l’ufficio postale e la farmacia. Invece arriveranno 20,7 milioni (in 10 anni, ndr) da investire in servizi. Non capisco nemmeno la posizione contraria del Pd di Bibbiena, visto che solo qualche anno fa erano tutti concordi su tre macro Comuni per arrivare al Comune unico del Casentino». Sindaco che ha cambiato idea sull’argomento: «Ero contrario, vero, ma adesso non ci sono più le condizioni e farei del male alla mia gente se non dicessi che se le cose restano così per questa valle non c’è futuro». Le idee restano distanti, ma anche questa volta, come per andare per funghi e castagne, Bibbiena dovrà chiedere il permesso a Raggiolo. (Francesco Caremani)