Corriere Fiorentino

Tra la patria del vino Nobile e il borgo dei castelli spunta una denuncia

- (A. T.)

Come due promessi sposi, dopo 2 anni di lavori e il parere favorevole dei rispettivi consigli comunali, Montepulci­ano e Torrita di Siena sono pronti a dirsi sì. Un matrimonio che, soprattutt­o nel secondo caso, ha creato molte polemiche. Un agguerrito comitato per il no da tempo si è attivato per evitare «un salasso per gli abitanti». Tra i promotori, Carlo Stefanucci: «I servizi a Torrita hanno un costo minimo, mentre con la fusione ci troveremo a pagare anche i debiti di Montepulci­ano. Inoltre, per via di una legge nazionale, uno degli istituti comprensiv­i rischiereb­be di chiudere e ci troveremo a diventare periferia». Dall’altra parte della barricata è saldo il sindaco Giacomo Grazi (Pd), che definisce le ragioni del no come «macchinazi­oni politiche». Il primo cittadino ha anche presentato una denuncia contro ignoti. «Non ho nulla contro chi si oppone alla fusione però non posso accettare che il no sia ottenuto con informazio­ni false». Dopo la denuncia del sindaco, il comitato ha sospeso la raccolta firme. «Eravamo arrivati a più di 700, ma per non innalzare i toni abbiamo preferito fermarci», racconta Stefanucci. Il sindaco della patria del vino Nobile Andrea Rossi invece non ha dovuto affrontare un dissenso di massa. «I nostri Comuni possono completars­i a vicenda — dice — Non è solo una questione legata al presente, ma sono convinto che per un buon futuro sia giusto andare in questa direzione».

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