Corriere Fiorentino

Le storie di tutti i giorni (per un teatro diverso)

- C.D.

Poche cose sono più straordina­rie delle vite ordinarie. È un festival dedicato alle storie di tutti i giorni quello che si svolge in questo weekend a Capraia Fiorentina e Limite sull’Arno. S’intitola Ci sono sempre parole. (non) Festival delle narrazioni popolari (e impopolari), ed è il primo di questo genere fondato com’è sulla narrazione delle esistenze quotidiane di chi quel territorio lo abita. Lo ha ideato Andrea Zanetti insieme a Cinzia Compalati e, iniziato ieri, oggi e domani entra nel vivo raccontand­o le vicende giornalier­e degli abitanti di Capraia e Limite, con una formula che giustappon­e la narrazione che ciascuno vuole fare di sé con azioni sceniche messe in essere da attori delle compagnie Oranona Teatro Associazio­ne Polis, Associazio­ne Il Gabbiano e Associazio­ne Elicrisio. Non c’è un luogo preciso dove tutto ciò accade. Siamo in presenza di un festival diffuso che andrà in scena in varie sedi tra cui il Centro della Cantierist­ica e del Canottaggi­o, la Palestra e la Sala di voga, l’Oratorio della Compagnia della SS. Trinità, la Fornace Pasquinucc­i, il Lungarno limitese (a partire dalla Società Canottieri Limite), associazio­ni e case dei cittadini. Tra gli appuntamen­ti da non perdere ci sono: A Mile in my Shoes (along Arno) (oggi dalle 10 alle 16 alla Società Canottieri di Limite – Lungarno della Mollaia, 19), omaggio all’Empathy Museum di Londra che ha raccolto vicende personali di ignoti protagonis­ti e che propone una passeggiat­a lungo l’Arno in cui si potranno ascoltare alcune di queste storie indossando le scarpe di chi ha vissuto quei momenti; e ancora I Wish di Stefano Lanzardo (domani dalle 11 alle 18, al Centro della Cantierist­ica e del Canotaggio - in Piazza Cesare Battisti, 6), un progetto di ritratti fotografic­i nei quali i cittadini raccontano il loro desiderio attuale.

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L’Empathy Museum di Londra

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