Medici contro Rossi su intramoenia e 118
Gli ordini provinciali dei medici di tutta la Toscana si alleano per dire no alla proposta di riforma del governatore sulla libera professione e sul «depotenziamento del 118».
«La Federazione toscana degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri dichiara la propria ferma opposizione all’ipotesi di revisione dell’attività intramoenia così come ipotizzata dal presidente Enrico Rossi, dal quale ci attendiamo maggiore rispetto per i medici. Si continua infatti a penalizzare i medici che, in questo momento di scarsità di risorse, nel pieno rispetto della Carta Costituzionale, mantengono un servizio sanitario nazionale pubblico, equo, solidale e universale». Gli ordini provinciali dei medici di tutta la Toscana si alleano per dire no alla proposta di riforma del governatore sulla libera professione: secondo Rossi, ai medici degli ospedali pubblici dovrebbero essere concesse non più di cinque ore di intramoenia e cinque ore di attività aggiuntiva alla settimana, l’extramoenia dovrebbe essere progressivamente abolita per chi già la pratica e subito proibita ai nuovi assunti. La presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, la professoressa Teresita Mazzei si era già espressa nei giorni scorsi contro l’ipotesi del governatore: «Si creerebbe disparità di trattamento con i medici delle altre regioni — aveva detto al Corriere Fiorentino — E con solo cinque ore di intramoenia, un chirurgo, di fronte a un intervento complesso, non potrebbe neppure entrare in sala operatoria per il rischio di non poterlo concludere». Così, prosegue il documento della Federazione toscana, il timore è che con l’eventuale riforma «il personale medico tenda ad uscire dal sistema pubblico che non lo tutela per prestare la propria opera nel settore privato». Gli Ordini dei medici esprimono «ferma opposizione» anche rispetto al «processo di depotenziamento del sistema del 118 della Toscana: non può infatti definirsi riorganizzazione, e non è in alcun modo accettabile, la drastica riduzione del personale medico e la sua sostituzione con personale infermieristico». Per questo, chiedono «l’attivazione in tempi brevi di nuovi corsi per medici 118 così da ovviare alla carenza di personale». Il duro attacco dei medici chirurghi e odontoiatri al governatore è anche sulla mancata consultazione della categoria: «La Federazione — conclude il documento — stigmatizza il metodo con il quale la Regione Toscana, negli ultimi tempi, gestisce la sanità assumendo decisioni senza il contributo della professione, a discapito della storica tutela della salute dei cittadini toscani».