Lo smemorato non torna a casa, ma va dalla mamma
Lajatico, Salvatore Mannino esce dall’ospedale. La moglie lo accompagna al treno per Cuneo
In paese qualcuno azzarda la battuta: «Con tutto il trambusto fatto con la suocera, solo dalla mamma poteva tornare». Una frase buttata lì, per sdrammatizzare. In realtà ora che Salvatore Mannino, smemorato per finta, è stato dimesso dall’ospedale di Pisa e si è trasferito a casa della madre in provincia di Cuneo, tutti sperano che di Lajatico si torni a parlare solo per il tenore Andrea Bocelli e il Teatro del Silenzio. È stata la moglie Francesca Serragoni, ieri mattina di buon’ora, a presentarsi nel reparto di psichiatria con un trolley preparato la sera prima: Mannino è uscito con cappello e occhiali scuri, nel tentativo di ingannare i cronisti appostati per intercettarlo. Con l’auto l’ha accompagnato alla stazione, dove è salito su un treno. Sta bene, al punto di poter viaggiare.
L’uomo sparì dalla casa di Lajatico, in cui viveva assieme alla moglie, a quattro figli e alla suocera, il 19 settembre. Il giorno dopo fu trovato svenuto nella cattedrale di Edimburgo e ricoverato: parlava un inglese poco più che abbozzato e non ricordava niente del passato, neppure il suo nome. Disse di non co- noscere l’italiano né i suoi parenti che a un mese dalla scomparsa, quando fu identificato, si precipitarono in Scozia con l’animo sollevato: era vivo benché privo di memoria. Ma nessuno, nonostante qualche dubbio, avrebbe giurato che fingesse. L’inganno fu svelato nel reparto di psichiatria di Pisa, dove l’uomo ritrovò la memoria davanti ai carabinieri: aveva orchestrato la messinscena solo perché si sentiva oppresso dalla suocera, Sandra Bocelli.
Viste le premesse, era difficile pensare che potesse tornare subito in famiglia. La moglie, i figli e la suocera sono provati dalla vicenda ma pure dal clamore internazionale che ha suscitato: dopo la disperazione per la scomparsa annunciata con un messaggio cifrato in cui si presagiva la volontà di suicidio, l’entusiasmo per il ritrovamento insperato e l’immenso gelo interiore quando la farsa è stata svelata, tutti sono confusi, preoccupati e scioccati. Da qui la soluzione del periodo di convalescenza nella casa materna, dove continuerà le terapie che gli psichiatri dell’ospedale pisano gli hanno prescritto.
Intanto i carabinieri hanno restituito il computer e il telefono che avevano sequestrato a Mannino, decretando di fatto la chiusura delle indagini per procurato allarme e simulazione di reato. Solo la moglie deciderà se chiedergli conto del reato di violazione agli obblighi di assistenza familiare. Ma niente lascia supporre che voglia trascinare davanti a un giudice il marito, il finto smemorato di Lajatico.
La messa in scena Ritrovato in Scozia aveva finto un’amnesia Era fuggito perché oppresso dalla suocera