Corriere Fiorentino

Lo smemorato non torna a casa, ma va dalla mamma

Lajatico, Salvatore Mannino esce dall’ospedale. La moglie lo accompagna al treno per Cuneo

- Antonio Valentini

In paese qualcuno azzarda la battuta: «Con tutto il trambusto fatto con la suocera, solo dalla mamma poteva tornare». Una frase buttata lì, per sdrammatiz­zare. In realtà ora che Salvatore Mannino, smemorato per finta, è stato dimesso dall’ospedale di Pisa e si è trasferito a casa della madre in provincia di Cuneo, tutti sperano che di Lajatico si torni a parlare solo per il tenore Andrea Bocelli e il Teatro del Silenzio. È stata la moglie Francesca Serragoni, ieri mattina di buon’ora, a presentars­i nel reparto di psichiatri­a con un trolley preparato la sera prima: Mannino è uscito con cappello e occhiali scuri, nel tentativo di ingannare i cronisti appostati per intercetta­rlo. Con l’auto l’ha accompagna­to alla stazione, dove è salito su un treno. Sta bene, al punto di poter viaggiare.

L’uomo sparì dalla casa di Lajatico, in cui viveva assieme alla moglie, a quattro figli e alla suocera, il 19 settembre. Il giorno dopo fu trovato svenuto nella cattedrale di Edimburgo e ricoverato: parlava un inglese poco più che abbozzato e non ricordava niente del passato, neppure il suo nome. Disse di non co- noscere l’italiano né i suoi parenti che a un mese dalla scomparsa, quando fu identifica­to, si precipitar­ono in Scozia con l’animo sollevato: era vivo benché privo di memoria. Ma nessuno, nonostante qualche dubbio, avrebbe giurato che fingesse. L’inganno fu svelato nel reparto di psichiatri­a di Pisa, dove l’uomo ritrovò la memoria davanti ai carabinier­i: aveva orchestrat­o la messinscen­a solo perché si sentiva oppresso dalla suocera, Sandra Bocelli.

Viste le premesse, era difficile pensare che potesse tornare subito in famiglia. La moglie, i figli e la suocera sono provati dalla vicenda ma pure dal clamore internazio­nale che ha suscitato: dopo la disperazio­ne per la scomparsa annunciata con un messaggio cifrato in cui si presagiva la volontà di suicidio, l’entusiasmo per il ritrovamen­to insperato e l’immenso gelo interiore quando la farsa è stata svelata, tutti sono confusi, preoccupat­i e scioccati. Da qui la soluzione del periodo di convalesce­nza nella casa materna, dove continuerà le terapie che gli psichiatri dell’ospedale pisano gli hanno prescritto.

Intanto i carabinier­i hanno restituito il computer e il telefono che avevano sequestrat­o a Mannino, decretando di fatto la chiusura delle indagini per procurato allarme e simulazion­e di reato. Solo la moglie deciderà se chiedergli conto del reato di violazione agli obblighi di assistenza familiare. Ma niente lascia supporre che voglia trascinare davanti a un giudice il marito, il finto smemorato di Lajatico.

La messa in scena Ritrovato in Scozia aveva finto un’amnesia Era fuggito perché oppresso dalla suocera

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Salvatore Mannino sparito il 19 settembre dalla sua casa di Lajatico

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