Il bivio di Bologna
Il discorso di Diego alla squadra, i gol di Kalinic e Chiesa: per la terza stagione consecutiva quella del Dall’Ara è la gara della svolta
Da una parte la risalita per cancellare i quattro pareggi, dall’altra l’inizio di una pericolosa caduta libera. La trasferta di Bologna è il bivio della stagione della Fiorentina. Si tratta di una tappa in cui Pioli vuole trovare lo slancio necessario per conquistare la prima vittoria in trasferta. Riuscirci aprirebbe nuovi scenari e riporterebbe la squadra sul percorso dell’Europa League con rinnovato entusiasmo e fiducia. Ciò che va evitato invece è il rischio di scivolare nelle zone centrali della classifica.
Dunque, per uno strano incrocio del destino e per il terzo anno consecutivo, Bologna rappresenta un punto cruciale del campionato. Nella stagione scorsa il gruppo di Pioli si trovava in una situazione simile a quella di oggi, mentre in quello precedente c’era in ballo molto di più. Ma andiamo con ordine, ripartendo da due anni fa. Era fine ottobre 2016, Paulo Sousa era alla seconda stagione a Firenze. I risultati spumeggianti dell’anno prima sembravano solo ricordi. Il clima era pesante e Andrea Della Valle raggiunse a sorpresa il Dall’Ara. L’intento era quello di suonare la carica ma anche, in caso di una nuova sconfitta, esonerare l’allenatore. A risolvere quella partita, e di conseguenza salvare la panchina, fu il giocatore di fiducia arrivato a Firenze proprio su indicazione del portoghese: Nikola Kalinic. Anche lo scorso anno il quadro generale era tutt’altro che incoraggiante. Questa volta però Andrea Della Valle si presentò col fratello Diego alla vigilia della partita. Nella sfida precedente la Fiorentina aveva perso in casa contro il Verona. Un 1-4 surreale, sfociato in una dura contestazione all’esterno del Franchi. Le acque agitate spinsero i proprietari, lontani dalla scena viola da una decina di mesi, a raggiungere l’albergo dove alloggiava la squadra per dare una scossa. Fu Diego a prendere la parola davanti a tutti, Andrea invece non esitò a definire vergognosa la sconfitta di pochi giorni prima. Non solo, all’interno dell’albergo Adv si intrattenne a lungo con alcuni singoli. Fra questi c’era Davide Astori. «Sei tu il vero presidente della Fiorentina» gli disse sorridendo, dopo aver ascoltato a lungo le parole del capitano che spiegò il momento delicato e il bisogno di sentire la proprietà vicina.
La serata si concluse con una cena: Della Valle e Mario Cognigni a capotavola, Pioli, Antognoni e Corvino affianco a loro allo stesso tavolo. Il giorno prima, al termine della rifinitura, Astori incontrò un gruppo di tifosi al Franchi. Ricevette in dono la fascia di capitano coi simboli dei quartieri di Firenze e promise loro il massimo impegno da parte sua e della squadra.
La partita si giocò lo scorso 4 febbraio, un autogol di Mirante e un gioiello di Chiesa regalarono una preziosa vittoria alla squadra di Pioli. Questa volta però Della Valle non ci potrà essere al fianco dei giocatori: è appena partito per l’Asia per motivi di lavoro, rientrerà in Italia soltanto fra una settimana.
La gara di Bologna è l’ultima rimasta prima di affrontare la Juventus al Franchi e, mai come stavolta, la squadra dovrà rimanere concentrata sulla sfida contro la squadra di Filippo Inzaghi. Un successo aiuterebbe a vivere e preparare meglio la sfida che tutti i tifosi viola aspettano per una stagione intera. Il bivio è lì, sempre a Bologna. Adesso sta alla squadra imboccare la strada giusta e ripartire seguendo la tradizione.