Che luci (di speranza)
Alle 18 il fischio d’inizio della partita dell’anno. Al Franchi sono previsti 40 mila spettatori Pioli: come si gioca contro la Juve? Chi vive in questa città sa come si deve affrontarla
Stefano Pioli sa perfettamente cosa significhi battere la Juventus a Firenze e nella Fiorentina di oggi sono in pochissimi ad avere questo privilegio. Ci riuscirono Chiesa e Maxi Olivera due stagioni fa, quando al Franchi i viola vinsero con i gol di Kalinic e Badelj. Anche per questo il tecnico viola non sveste i panni del difensore del proprio gruppo, azzerando valori e recriminazioni. Troppo forte la squadra di Allegri per concedersi distrazioni, troppo ghiotta l’opportunità di entrare nella storia riuscendo nell’impresa di battere una Juve fino a questo momento imbattuta.
«Quella di oggi è la partita per eccellenza — racconta Pioli in sala stampa — non c’è bisogno di caricare ulteriormente un ambiente che lo è già. Affrontiamo la miglior squadra d’Italia e una delle più forti di Europa, la cui mentalità è da sempre vincente, ma nessuna squadra è imbattibile». L’anno scorso la differenza la fece una punizione dell’ex Bernardeschi (andrà in panchina) stavolta ci sarà Cristiano Ronaldo con Mandzukic e Dybala, l’altro ex Cuadrado giocherà da mezzala dando fiato a Pjanic. «Insieme a Messi, Ronaldo è il giocatore più forte del mondo, un calciatore immarcabile — riprende Pioli — noi però possiamo provare a sporcare ogni pallone che avrà a disposizione. Non è il solo pericolo, hanno enorme qualità tecnica in ogni reparto, se potessi toglierei loro Chiellini. Di tutti è quello che sposta maggiormente gli equilibri, l’unico insostituibile. Allegri? Per la panchina d’oro ho votato Gasperini ma credo che sia il miglior tecnico in circolazione».
Testa, gambe e il sostegno di una bolgia da 40 mila tifosi: è questa l’unica ricetta, niente pretattica. «La formazione è già scelta, ma quel che conta è arrivare a questa sfida con una buona identità di squadra. Non ho dovuto fare il padre di famiglia, ho semplicemente detto a tutti di azzerare quanto fatto fino a oggi e pensare soltanto a dare il massimo. Chi vive a Firenze sa che valore ha questa partita, io ho solo girato il messaggio allo spogliatoio». Con Pezzella recuperato la squadra sarà quella di domenica scorsa con Gerson nel tridente offensivo. Pioli è pronto a dar di nuovo fiducia al brasiliano inserendo Edimilson a centrocampo e tenendo Pjaca inizialmente in panchina. «Gerson esterno mi è piaciuto molto, ma anche Pjaca è disponibile. Non m’interessano le valutazioni sul dialogo tra gli attaccanti, conterà segnare e basta, chi ci riuscirà non importa. Avremo meno occasioni rispetto a Bologna perciò dovremo pensare che ogni pallone può essere quello buono».
A seguire la rifinitura anche Andrea Della Valle che oggi sarà allo stadio, dove prima del fischio d’inizio Chiellini depositerà una corona di fiori davanti alla tribuna in ricordo di Davide Astori. Per l’occasione i viola indosseranno anche una maglia celebrativa del centenario dalla nascita di Nelson Mandela. «Mandela ripeteva spesso che un vincitore è soltanto un sognatore che ce l’ha fatta — ha detto ieri il vicepresidente Salica — io chiedo alla Fiorentina di far sognare una città intera».
Salica e i 100 di Mandela
Lui diceva che un sognatore è un vincitore che ce l’ha fatta, allora facciamo sognare la città