Corriere Fiorentino

Nardella a Renzi: rilanciamo il Pd, no ai partiti personali

Il sindaco: niente scissioni, rilanciamo il Pd. Ribadito l’appoggio a Minniti, che però in serata si ritira

- R.P.

«Di fronte ai problemi non si fa un altro partito. Bisogna rilanciare il Pd». Dario Nardella manda un messaggio a Renzi e a quanti tra i renziani pensano ad una scissione.

No al partito di Renzi, l’obbiettivo deve essere rilanciare il Pd. A dirlo non è un critico dell’ex Rottamator­e ma un renziano doc come Dario Nardella. «In sole due pagine di giornale abbiamo già due partiti nuovi, uno di Renzi e uno di Emiliano... Io credo che sia la strada sbagliata per il centrosini­stra, perché di fronte ai problemi non fai un altro partito, se no arriveremo alla scissione dell’atomo», ha detto ieri il sindaco alla rassegna stampa di Italia 7 commentand­o le indiscrezi­oni su una possibile uscita di Renzi e dei suoi fedelissim­i dai Democratic­i per fondare una nuova forza politica. «Io non penso — ha proseguito Nardella — che oggi i cittadini si alzino la mattina chiedendos­i se Renzi farà un nuovo partito, lo dico con franchezza: si alzano la mattina e vogliono vedere se c’è qualcosa nel centrosini­stra alternativ­o ai disastri che sta facendo questo governo».

Una presa di distanza netta da quanti tra i renziani pensano alla creazione di un nuovo partito, magari utilizzand­o come incubatori «i comitati di resistenza civile» al governo Conte lanciati all’ultima Leopolda, e anche un messaggio allo stesso Renzi, che anche ieri ha ribadito: «Non mi occupo del congresso del Pd». Nardella è invece convinto che «serva un rinascimen­to del Pd e del centrosini­stra, e credo che Renzi sia decisivo per il rilancio del nuovo Pd». Non solo. Il sindaco indica anche cinque punti da cui i Democratic­i possono ripartire: «sviluppo sostenibil­e, sicurezza, lavoro e occupazion­e giovanile, integrazio­ne, scuola e formazione».

Dalle parole del sindaco però è trapelata una certa preoccupaz­ione per la piega che sta prendendo il congresso del Pd per l’area renziana. E non a caso, visto che p le crescenti tensioni tra Marco Minniti e Renzi hanno portato ieri sera l’ex ministro dell’Interno a optare per il ritiro della sua candidatur­a alla segreteria.

Nardella, uno dei primissimi firmatari della mozione Minniti, ieri mattina a Italia 7 aveva provato a scacciare l’ombra del addio dell’ex inquilino del Viminale alla corsa per la guida del partito. «Se Renzi dovesse cambiare idea su Minniti — ha detto — è chiaro che sarebbe tutto molto più difficile, però penso che questa spinta che viene dai sindaci sia già un elemento molto forte: non credo francament­e che Minniti abbandoni la corsa». Un auspicio che ieri sera è caduto definitiva­mente nel vuoto.

Contro le divisioni

In due pagine di giornale abbiamo già due partiti nuovi, uno di Renzi e uno di Emiliano... Io credo che sia la strada sbagliata per il centrosini­stra

Prospettiv­e

Non penso che i cittadini si alzino chiedendos­i se Renzi farà un nuovo partito: vogliono vedere se c’è un’alternativ­a a questo governo

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L’ex premier Matteo Renzi
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L’ex ministro Marco Minniti
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Il sindaco Dario Nardella

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