Corriere Fiorentino

I SINDACI NEL MEZZO

- Di Paolo Ceccarelli

Matteo Renzi lo ripete più o meno da un mese: «Non mi occupo del congresso del Pd». È un mantra che suona strano in bocca a chi è stato per due volte segretario del partito, ha fatto il sindaco e il premier sotto le insegne dei Democratic­i. Ma già alla Leopolda, quando sono stati lanciati in pompa magna i comitati civici contro il governo gialloverd­e, era apparso chiaro che Renzi stava pensando ad altro. Vedremo se lo sbocco sarà davvero una nuova forza politica, ma quel che è certo è che questa situazione alla Nanni Moretti («Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?») sta disorienta­ndo non pochi fedelissim­i dell’ex Rottamator­e. Primi tra tutti, i candidati sindaco che a maggio giocherann­o in Toscana una partita molto difficile, stretti tra il centrodest­ra unito trainato da una Lega che si sta velocement­e radicando (gazebo in piazza, tesseramen­to, nuove sedi nelle periferie un tempo rosse) e i Cinque Stelle in cerca di rivincite dopo essere divenuti in soli sei mesi il socio di minoranza del governo Conte.

Il più in imbarazzo sembra essere Dario Nardella, anche per il valore simbolico della sfida fiorentina. Non a caso ieri il sindaco ha lanciato due messaggi: 1) no alla scissione, perché «di fronte ai problemi non fai un altro partito»; 2) serve un «rinascimen­to del Pd» e in questo «Renzi è decisivo». All’ex Rottamator­e saranno fischiate le orecchie. Ma non c’è solo Firenze: in primavera si voterà a Prato, Livorno e altri 185 Comuni medi e piccoli della Toscana. Il sindaco pratese Matteo Biffoni corre per la riconferma in una città che è ancora alla ricerca di una nuova vocazione economica culturale e i cui problemi, a partire dal distretto parallelo cinese, sono così profondi da essere difficilme­nte risolvibil­i nell’arco di cinque e forse dieci anni. (Vale oggi per Biffoni come valeva nel 2014 per il suo predecesso­re di centrodest­ra Roberto Cenni).

E che dire di Livorno? Qui i Democratic­i, che cercano la rivincita dopo la storica sconfitta del 2014 ad opera del pentastell­ato Filippo Nogarin, stanno cercando di ricostruir­e il centrosini­stra e di aprirsi alle forze civiche. «Bisogna lavorare sodo per riconquist­are il Comune alle prossime elezioni», disse Renzi nell’agosto dell’anno scorso arrivando a Livorno per presentare il suo libro. Missione complicata di per sé, forse impossibil­e senza sapere cosa diventerà il Pd nazionale e se la sua componente ad oggi più forte, quella renziana, sarà ancora di casa oppure altrove.

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