Babacar, bomber part-time che Firenze (un po’) rimpiange
L’ex gioiello delle giovanili, ora al Sassuolo, ritrova la Fiorentina. La squadra che lo ha lanciato
A Firenze viene ricordato con simpatia e pure con un pizzico di rimpianto. Khouma Babacar è figlio del settore giovanile viola, nessuno come lui ha tenuto legato il cordone ombelicale con la Fiorentina per tanti anni. Prestiti, esperienze formative e alcune pure fallimentari.
Nella sua carriera c’è stato un po’ di tutto, con Firenze sempre sullo sfondo. Fino allo scorso gennaio quando ha fatto le valigie. Un saluto a modo suo, con una commovente lettera su Instagram. Oggi quel ragazzone sta cercando fortuna al Sassuolo, lungo la via Emilia. Poco distante da Modena, l’altra città dove ha ottenuto grandi risultati. Sicuramente l’unica esperienza in cui ha dimostrato continuità convincendo l’allenatore Novellino a schierarlo sempre titolare. Lì si era guadagnato la chance di tornare a Firenze. Sono passati gli anni e gli allenatori da Montella a Sousa fino a Pioli: tutti lo mandavano nella mischia in caso di bisogno, nessuno ha mai puntato su di lui come vero e proprio titolare.
Oggi le cose non sono cambiate poi molto. Al Sassuolo lo scorso anno aveva Iachini, adesso De Zerbi. Ma Baba è sempre titolare part-time. In questo campionato ha disputato tredici partite, ma soltanto sei volte ha iniziato da titolare. Sul campo ha messo insieme 581 minuti durante i quali è riuscito a segnare tre gol e realizzare tre assist. Insomma, cambiano i colori ma non l’impiego saltuario e la precisione davanti alla porta. Il paragone con Simeone viene automatico e diventa impietoso per l’attaccante viola.
Già, il Cholito sta attraversando una stagione complicata sotto il profilo realizzativo: è fermo a quota due reti e altrettanti assist, realizzate in 1.142 minuti disputati quasi tutti da titolare. In totale quindi è stato impiegato più del doppio del tempo del suo vecchio compagno di squadra ma con risultati inferiori. Domenica si ritroveranno davanti, sarà un’occasione speciale soprattutto per Baba che riabbraccerà i suoi amici. Lo scorso anno seguì Sassuolo-Fiorentina dalla panchina senza giocare nemmeno un minuto.
Questa volta andrà diversamente e la difesa viola dovrà tenerlo d’occhio. Khouma è rimasto legato allo spogliatoio e alla città, ma domenica darà tutto com’è giusto che sia. Poi, appena avrà tempo, tornerà in Toscana per trovare gli amici e curare il suo nuovo progetto. Un mese fa ha creato Trenta Fondation, una onlus con sede legale proprio a Firenze, per aiutare i bambini più sfortunati del Senegal. È questo il suo gol più bello.