Scoperti gli affreschi nella palestra di Yuri Chechi
A Prato il complesso di San Domenico svela opere realizzate tra il ‘300 e il ‘600
Enormi affreschi nascosti da mani di vernice e intonaco. In pochi avrebbero scommesso sul fatto che attorno alle prime geometrie disegnate dal «signore degli anelli», Yuri Chechi, si sarebbero nascoste decine di dipinti realizzati tra il 1300 e il 1600. È la scoperta fatta nel cuore del centro storico di Prato, nel complesso di San Domenico, dalle restauratrici Daniela e Stefania Valentini, riuscite nell’intento di scovare l’arte sepolta da secoli. Che ora è pronta per essere mostrata alla città. Chiesa eretta alla fine del Duecento, refettorio, dormitorio, granaio, teatro parrocchiale e infine palestra. Tutto questo è stato l’ambiente annesso al complesso monumentale della chiesa: un vasto locale suddiviso su due livelli. La parte superiore, accessibile dal chiostro, è stata usata nel Novecento da generazioni di ragazzi come teatrino, mentre la parte inferiore ha ospitato la palestra di ginnastica «Etruria» fino agli anni Settanta.
Proprio quella dove si è formato il campione olimpico pratese Yuri Chechi. Sulle pareti dello spogliatoio ci sono ancora gli strumenti ginnici, mentre su quelle della parte principale della struttura ci sono i segni delle pertiche, agganciate probabilmente senza cognizione di causa rispetto alle pareti affrescate già nascoste dall’intonaco. Dopo l’acquisizione completa dell’edificio da parte della Diocesi di Prato, nel piano terra, attualmente in via di ristrutturazione, le restauratrici sono dunque riuscite a ritrovare «i tesori» come sono stati definiti ieri mattina dal direttore dei Musei diocesani Claudio Cerretelli in occasione del loro disvelamento pubblico. Già nel 1995, nel libro Prato e la sua Provincia, Cerretelli aveva ipotizzato la presenza di affreschi ma non ve ne era certezza. «Gli indizi erano due — spiega — nella parte superiore, dietro il palcoscenico dell’ex teatro c’erano delle tracce di colore sotto l’intonaco, mentre nel piano sottostante, l’ingresso è sormontato da una lunetta affrescata: per questo si supponeva che anche nel locale interno ci fossero dei dipinti». I dipinti paiono essere stati realizzati dagli allievi di varie scuole. La prima occasione per ammirare gli affreschi sarà per questo sabato nell’ambito della festa «La Stella nel Chiostro»: dalle 15 alle 17 si terranno delle visite guidate gratuite curate dell’associazione Artemia. Il restauro, cominciato anche grazie ai soldi raccolti nel corso di una singolare lotteria promossa lo scorso anno dalla Diocesi, proseguirà anche nei prossimi mesi.