Corriere Fiorentino

Da Vinci il genio invade la Toscana Ecco i piani per l’anno di Leonardo

A marzo un itinerario ad hoc sulle sue tracce a Firenze. Dodici mesi di mostre, eventi e e spettacoli

- C.D.

Le prime pietre dell’edificio costruito in Toscana per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci ci sono già: ci riferiamo alla mostra dedicata al Codice Leicester e agli studi sull’acqua in corso agli Uffizi che chiuderà il 20 gennaio e a quella che s’inaugura al museo del Tessuto di Prato il 16 dicembre dove vedremo le invenzioni leonardesc­he in merito alle macchine tessili attraverso ricostruzi­oni 3d, apparati multimedia­li e modellini.

Ma nel corso dell’anno prossimo saranno molti i luoghi e i temi legati al maestro di Vinci sviluppati in Toscana grazie a un lavoro congiunto tra la Regione che ha investito 155 mila euro e i comuni di Vinci, Firenze, Anghiari, Piombino, Pontedera, San Sepolcro, quelli dell’Empolese e Vald’Elsa oltre Milano. E grazie anche a un accordo con la regione francese Centre-Val de Loire, ultima residenza di Leonardo.

La Toscana insomma come un museo diffuso dedicato al maestro. Se Palazzo Vecchio ospiterà da marzo un percorso dedicato a Leonardo e Firenze su cui sta lavorando Cristina Acidini, Santa Maria Novella ospiterà un viaggio tra le competenze botaniche mentre il museo Galileo concentrer­à l’attenzione sulla Biblioteca di Leonardo — con una mostra (da maggio a settembre) che si articola sia con originali che con riproduzio­ni e che renderà visibile la raccolta dei duecento volumi su cui si formò l’artista: da Ovidio a Fedro ed Esopo, da Vitruvio ad Archimede, fino a Dante ma anche i maestri neoplatoni­ci come Marsilio Ficino. E saranno libri che si potranno idealmente sfogliare grazie a dei supporti multimedia­li. Non basta perché nel 2020 dedicherà un’altra retrospett­iva su Leonardo e il moto perpetuo.

Anche Empoli celebra il genio a casa del Pontormo con una mostra in via di allestimen­to nella casa del maestro della Visitazion­e. Voluta da Cristina Gelli responsabi­le cultura del Comune vedrà alla curatela anche Antonio Natali, ex direttore degli Uffizi e studioso del Pontormo. Si tratterà di un allestimen­to virtuale che cercherà di ravvisare influenze simili, che provengono dall’arte ellenistic­a, nelle opere dei due. Un esempio per tutti? «Il diavoletto del

Nelle sue terre

A Empoli dentro la casa di Pontormo i suoi legami col maestro della Visitazion­e

San Michele Arcangelo nella chiesa di Pontorme che ricorda la posa del bambino nella Vergine delle Rocce» suggerisce Natali. Molti anche i convegni e le giornate tematiche dedicate ad adulti e bambini con Carlo Vecce che parlerà delle Letture Vinciane il 13 aprile al teatro di Vinci (e a seguire il 15 al museo Leonardian­o sempre a Vinci inaugurerà una mostra sulle Origini del genio), e con la città di Empoli che il 17, 18 e 19 maggio sarà teatro di un Festival della Lettura e dell’ascolto sul genio. Ma eventi ci saranno anche ad Anghiari, Fucecchio, Pontedera per fare degli esempi.

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Un dettaglio della «Vergine delle Rocce» di Parigi di Leonardo, al centro di un paragone col Pontormo nella mostra di Empoli

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