«Officina per i talenti». L’idea dei nuovi imprenditori
L’assemblea dei giovani di Confindustria chiede «un cambio di passo» e più opportunità per la crescita
Se la pazienza non è finita, poco ci manca e ieri dall’assemblea del gruppo giovani di Confindustria Firenze è arrivato un rimprovero al governo, alla sua manovra «di deficit e mance» e alla «politica che crea nemici esterni e complotti internazionali per mascherare la sua incapacità di fare. È l’ora di finirla di scaricare su altri livelli decisionali la presunta impossibilità di agire. Il mercato non è la spectre».
Ma anche e soprattutto la voglia di guardare avanti e cambiare passo per una crescita vera che crei lavoro. «A noi non interessa la litania sulle occasioni perdute o sulle inscita non fatte — ha sottolineato nella sua relazione la presidente del gruppo giovani, Caterina Sigismondi — Abbiamo scelto di dedicare la nostra assemblea al futuro della nostra città metropolitana: perché il futuro non si costruisce solo a Roma o a Bruxelles, ma qui. E si costruisce soprattutto con noi giovani! Vorremmo creare, con le istituzioni, «un’Officina dell’attrattività» per giovani talenti. Un luogo di lavoro permanente che riunisca anche Università, banche, rappresentanze delle imprese e sindacati, che apra le proprie porte anche agli imprenditori di domani».
L’assemblea ha avuto come titolo «Il futuro? un’impresa» e Sigismondi ha chiesto più tasso di imprenditorialità e più coraggio, anche alle stesse imprese, assieme a «meno pressione fiscale per incentivare le imprese giovani», partendo dalla constatazione dei problemi della città e della Città Metropolitana, «quella crefrastrutture bassa che ci attanaglia da oltre 12i anni, rendendo Firenze un territorio in bilico, a rischio impoverimento», ma anche la bassissima natalità con 35 over 65 per ogni neonato nel territorio dell’ex provincia. All’assemblea sono intervenuti il sindaco Dario Nardella e il rettore Luigi Dei che hanno difeso gli investimenti in istruzione anche come volano di crescita economica. E Nardella — che si è detto felice della sentenza di assoluzione dei fratelli Aleotti — ha difeso «la buona politica» ed i passati governi a guida dem.
Al lavoro
«Il futuro non si costruisce solo a Roma o a Bruxelles, ma anche in questo territorio»