Corriere Fiorentino

Prato, il blitz dei vigili con il metro È la battaglia dei tavolini all’aperto

Controlli sull’occupazion­e del suolo da parte dei locali. La protesta dei commercian­ti

- Giorgio Bernardini

Botta e risposta Il Comune: chiamati dai residenti Confeserce­nti: ma quando d’estate chiediamo più controlli sulla movida non viene nessuno

Alle sette di sera, nelle strade cuore della movida del centro storico, si sono presentati una decina di agenti della polizia municipale. Con il metro in mano. Non si tratta né dell’ora né del giorno di punta — mercoledì è considerat­o un momento di relativa quiete da quelle parti — ma il compito dei poliziotti è in questo senso facilitato: misurare quanto spazio occupano i tavolini esterni di bistrot e ristoranti, per poi eventualme­nte sanzionare le irregolari­tà. «È un atto dovuto di fronte alle segnalazio­ni dei residenti», spiega l’assessore allo Sviluppo economico Daniela Toccafondi, che anticipa e tenta di parare la perplessit­à dei commercian­ti.

«Queste cose ci scoraggian­o un po’, ma noi vogliamo andare avanti per il bene della città e dei nostri clienti», spiega uno dei commercian­ti simbolo del centro storico, Fausto Bagattini del ristorante etiope Kaldi’s Kaffè. Lui non ha ancora ricevuto nessun verbale. Ma è probabile che, come in altri casi, piccole irregolari­tà vengano riscontrat­e. In quel caso la multa da pagare è di circa 180 euro, che si riduce a 120 se si paga in tempi brevi. Non è infatti la prima volta che l’amministra­zione comunale guidata da Matteo Biffoni invia controlli nella zona di via Settesoldi, attorno a cui si è sviluppato negli ultimi tre anni un consistent­e proliferar­e di attività ristorativ­e e ricreative.

Nel dedalo di vie tra il Duomo e Santa Maria delle Carceri ci sono almeno una trentina di attività di questo segno, che hanno avuto l’effetto di popolare il centro, soprattutt­o la sera. Qualcuno l’ha chiamata movida, altri la chiamano liberazion­e dal degrado. Quel che va in scena è il copione ripetitivo di decine di città italiane sin dagli anni Novanta: spazi in cui le esigenze dei residenti si scontrano con quelle dei commercian­ti. Sono stati gli abitanti della zona infatti — come conferma la Polizia municipale — a chiamare il controllo anche in questa occasione. «D’estate chiediamo sempre più controlli della polizia municipale per evitare che la movida degeneri — ha protestato ieri Roberto Rosati di Confeserce­ti alla trasmissio­ne «Parliamoci Chiaro» di Tv Prato — e ci viene sempre detto che ci sono problemi di pagamento degli straordina­ri. Non accetto che mi si dica che è più importante utilizzare dieci vigili per misurare la distanza tra i tavolini». Una polemica su cui soffia anche Daniele Spada di Confcommer­cio, che comunque chiarisce e corregge il collega spiegando che «l’ordine pubblico non può essere gestito dai poliziotti municipali».

Proprio per venire incontro alle esigenze dei commercian­ti del centro il sindaco Biffoni, già da due anni, aveva azzerato le tasse di occupazion­e del suolo pubblico. Un risparmio di almeno 150 euro l’anno. «Che ci piacerebbe non ripagare in multe», scherza uno dei ristorator­i di via Settesoldi.

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I controlli dei vigili urbani fuori dai locali di via Settesoldi: armati di metro, gli agenti hanno controllat­o il rispetto delle norme sull’occupazion­e del suolo pubblico

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