Corriere Fiorentino

Un viaggio dopo l’altro, fino a diventare nonni

- Di Enzo Fileno Carabba

Si incontraro­no a un matrimonio, non il loro. Per un anno non accadde niente, poi cominciaro­no a frequentar­si. Avvicinand­osi grazie all’attrazione fisica, videro molte altre cose. Edgardo si accorse che lei era una persona buona ma ferma nelle decisioni e negli atteggiame­nti. Conobbe la famiglia: anche il padre di Daniela, uno degli ultimi politici onesti d’Italia, era così. Daniela non si sentiva così sicura come pensava Edgardo, era lui a trasmetter­le sicurezza. Andarono a vivere un po’ fuori Cesena. Nati in centro, avevano l’impression­e di vivere in Siberia, un duro esilio in lande inospitali. Daniela poi aveva la cosiddetta malattia del mattone: voleva una casa sua. E più esattament­e la malattia del mattone storico. Comprarono dunque una casa in centro. Edgardo nel frattempo aveva cominciato a lavorare in banca. Un lavoro sicuro, all’epoca. E Daniela insegnava. Eppure lui temette di aver fatto il passo più lungo della gamba, con quella casa in centro. Nacque Alice, per tre anni non dormirono, questo portò qualche problema di coppia. Ma appena cominciaro­no a dormire e finirono di pagare il mutuo si sentirono bene. Lui era molto legato a Cesena e alla Biblioteca Malatestia­na, ma al tempo stesso sentivano il desiderio di viaggiare. Presero la macchina e partirono con la bambina. Edgardo al volante può essere particolar­mente focoso con gli automobili­sti scorretti, Daniela lo calmava. Così arrivarono in Irlanda, all’epoca non ci andava quasi nessuno e quando dicevano che erano italiani gli irlandesi li scrutavano come marziani. Un benzinaio invece li trattò come inviati del Messia, perché durante la guerra, ferito, era stato nascosto e salvato da una famiglia italiana. Gli regalò dodici lattine di birra. Fecero altri viaggi. Daniela, lucidissim­a, organizza tutto senza prenotare, pianifican­do con la mente. Quasi sempre viaggi che evitano i grossi centri. In Germania raggiunser­o l’isola di Rugen, bellissima. Hitler ci costruì un villaggio enorme per lavoratori tedeschi, dopo la guerra ci andavano i tedeschi dell’est, poi smisero quando scoprirono Cesenatico. Con il procedere della vita, Edgardo e Daniela dovettero affrontare dei lutti, e si aiutarono a vicenda. Le loro personalit­à hanno trovato un’armonia. Lui più istintivo, non tollera la maleducazi­one, non dà del tu a nessuno che non conosca; lei più calma, incline alla trattativa diplomatic­a. In Romagna, l’uomo esce e va al bar. Lui no, a parte qualche partita di poker. Non amano le feste e i grandi assembrame­nti. A parte il pranzo tribale di ferragosto, in cui riuniscono più di trenta persone. Sono diventati nonni, e hanno scoperto un nuovo tipo di amore.

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Edgardo e Daniela

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